L’obbligo di manutenzione periodica vale per qualsiasi impianto di riscaldamento sia a GPL che a gas, ma anche per le pompe di calore. Ecco le scadenze e come fare.
Controllare periodicamente la caldaia è una prassi importante non solo in termini di sicurezza, ma anche di risparmio. La pulizia e la manutenzione della caldaia o della pompa di calore, infatti, consentono a questo elettrodomestico di lavorare meglio e senza fatica: un aspetto fondamentale per evitare sovraccarichi e, di conseguenza, maggiori consumi.
Per garantire un corretto ed efficace funzionamento della caldaia è essenziale eseguire il controllo periodico previsto, per altro, a norma di legge. Vediamo allora ogni quanto fare il controllo della caldaia e altre informazioni utili su questo argomento.
Controllo periodico caldaia: la sicurezza al primo posto
La sicurezza è un aspetto cruciale quando si parla di impianti di riscaldamento. Le caldaie, specialmente quelle poste all’interno delle abitazioni, devono obbligatoriamente essere soggette a controlli periodici. Il controllo fumi è parte integrante della manutenzione, ed essenziale per verificare che le emissioni di gas di combustione siano nei limiti previsti e che non ci siano perdite di monossido di carbonio, un gas tossico e inodore letale per l’uomo. Le conseguenze di un malfunzionamento possono essere gravi, mettendo a rischio la salute degli occupanti e causando potenziali incendi.
Inoltre, una caldaia ben mantenuta non solo è più sicura, ma anche più efficiente. Una manutenzione regolare assicura che l’impianto funzioni con un rendimento ottimale, portando a un risparmio energetico e riducendo l’impatto ambientale. È quindi fondamentale programmare il controllo periodico non solo come un obbligo, ma come una strategia per garantire il benessere degli occupanti e la sicurezza della propria abitazione.
A seconda delle tipologie di impianto e della potenza, i controlli possono essere annuali o seguire periodicità differenti. Le tipologie di caldaie interessate dalle normative sono tutti quelli il cui uso è necessario per riscaldare gli ambienti, come per esempio:
- Caldaie a gas (metano e gpl);
- Caldaie a gasolio;
- Caldaie a condensazione;
- Caldaie elettriche;
- Pompe di calore.
Vediamo nel dettaglio ogni quanto effettuare il controllo della caldaia a norma di legge.
Controllo fumi caldaia: ogni quanto è obbligatorio?
La frequenza dei controlli della caldaia può variare a seconda delle normative locali e del tipo di impianto. In generale, per le caldaie domestiche è obbligatorio effettuare il controllo annualmente. Questo intervento deve essere eseguito da un professionista abilitato e includere:
- la pulizia dell’impianto;
- il controllo dei fumi;
- la verifica dello stato generale della caldaia.
Inoltre, se la caldaia è utilizzata intensivamente o in caso di anomalie nel funzionamento, è consigliabile eseguire controlli supplementari, come la verifica di ugelli, guarnizioni, condotto fumi e regolarità dei dispositivi di climatizzazione.
Caldaie a condensazione
Per le caldaie a condensazione, la manutenzione annuale è ancora più cruciale, poiché il loro funzionamento dipende da un corretto smaltimento della condensa e dalla pulizia dei componenti.
Pompe di calore
Le pompe di calore, al pari di altri dispositivi, richiedono controlli annuali, ma a volte anche semestrali, per garantire la loro efficienza e per monitorare il livello del refrigerante.
Quando va controllata la caldaia
La legge sul controllo della caldaia cambia a seconda della tipologia di alimentazione e della potenza dell’apparecchio. Per sapere ogni quanto devi revisionare la tua caldaia è sufficiente capire in quale delle seguenti casistiche rientra il nostro impianto:
- Revisione ogni 2 anni per apparecchi con potenza pari o inferiore a 100 kw alimentati con combustibile liquido o solido;
- Revisione caldaia annuale per apparecchi con potenza superiore a 100 kw alimentati a combustibile liquido o solido;
- Revisione ogni 4 anni per dispositivi con potenza pari o inferiore a 100 kw alimentati a gas naturale o GPL;
- Revisione ogni 2 anni per apparecchi con potenza superiore a 100 kw alimentati a gas naturale o GPL.
In caso di dubbi è sufficiente chiedere conferma al tecnico specializzato, che ci indicherà la periodicità esatta per gli interventi di manutenzione in modo da essere in regola ed evitare sanzioni.
Come si fa la pulizia della caldaia
In cosa consiste la pulizia della caldaia? Le modalità di controllo e pulizia possono differire a seconda del tipo di caldaia.
Per le caldaie tradizionali, il controllo periodico implica la pulizia della camera di combustione e lo smontaggio di alcune parti per rimuovere le incrostazioni. Questo tipo di caldaie è soggetto a verifiche approfondite dei fumi, poiché possono generare elevate quantità di gas nocivi se non vengono mantenute correttamente.
Le caldaie a condensazione, più moderne e rispettose dell’ambiente, richiedono un’attenzione particolare alla gestione della condensa. Per queste caldaie, è necessario garantire che le tubazioni di scarico siano libere da ostruzioni e verificate annualmente. Durante il controllo, è anche importante testare il funzionamento della valvola di sicurezza e della pompa di circolazione.
Le pompe di calore, invece, richiedono un approccio diverso. Oltre alla verifica dei componenti elettrici e dei circuiti refrigeranti, è fondamentale monitorare lo stato delle serpentine e verificare l’assenza di perdite. La pulizia dei filtri d’aria e la verifica della corretta circolazione dell’aria sono altrettanto importanti per garantire l’efficienza del sistema di riscaldamento.
Controllo e pulizia caldaia: cosa dice la legge?
In Italia, la normativa sull’obbligo della manutenzione delle caldaie è disciplinata dal Decreto Legislativo 192/2005 e dal D.P.R. 74/2013. Queste normative stabiliscono che i proprietari di impianti di riscaldamento sono tenuti a garantire ispezioni regolari e controlli di efficienza energetica, a pena di sanzioni pecuniarie.
Le multe per chi non effettua i controlli previsti possono variare significativamente, con importi che possono arrivare anche a diverse centinaia di euro, a seconda della gravità della violazione. Inoltre, è importante sottolineare che la mancata manutenzione non solo comporta sanzioni economiche, ma anche responsabilità in caso di incidenti legati al malfunzionamento dell’impianto.
Obbligo pulizia caldaia: chi controlla?
La verifica degli adempimenti di legge per quanto riguarda le attività di manutenzione e revisione delle caldaie è in carico agli enti regionali o provinciali. Può quindi capitare che la Regione o il Comune avvisino il cittadino di un imminente controllo da parte di un addetto incaricato che ha il compito di verificare che l’impianto è sottoposto regolarmente ai controlli e funzioni correttamente.
In Italia, In caso di controlli da parte degli organi competenti, come il Ministero dello Sviluppo Economico o i Vigili del Fuoco, l’assenza della documentazione che attesti il controllo periodico della caldaia può portare anche alla sospensione del servizio fino a quando non venga eseguita la dovuta manutenzione, oltre che a una multa. È fondamentale, quindi, conservare tutte le fatture e le certificazioni relative ai controlli effettuati, in modo da dimostrare la regolarità degli interventi.
A chi spetta il controllo della caldaia?
La verifica periodica della caldaia spetta al proprietario di casa e va eseguita anche sulle seconde case. In caso di appartamento o casa in affitto, il controllo periodico della caldaia rientra, salvo differenti accordi, nelle competenze del proprietario e rappresenta un aspetto fondamentale in termini di sicurezza.
Cosa succede se non si fa il controllo della caldaia?
Qualora venisse riscontrato un mancato adempimento agli obblighi di legge, l’incaricato dall’autorità preposta al controllo può elevare una sanzione che varia tra i 500 e i 3000 €, oltre a obbligare la messa in regola dell’impianto con eventuali interventi straordinari necessari, arrivando anche al fermo dell’apparecchio per casi molto gravi di malfunzionamento che mettono a rischio la sicurezza.
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