Controllo periodico della caldaia: scadenze e come funziona

revisione caldaia ogni quanto

L’obbligo di manutenzione periodica vale per qualsiasi impianto di riscaldamento sia a GPL che a gas, ma anche per le pompe di calore. Ecco le scadenze e come fare. 


Controllare periodicamente la caldaia è una prassi importante non solo in termini di sicurezza, ma anche di risparmio. La pulizia e la manutenzione della caldaia o della pompa di calore, infatti, consentono a questo elettrodomestico di lavorare meglio e senza fatica: un aspetto fondamentale per evitare sovraccarichi e, di conseguenza, maggiori consumi. 

Per garantire un corretto ed efficace funzionamento della caldaia è essenziale eseguire il controllo periodico previsto, per altro, a norma di legge. Vediamo allora ogni quanto fare il controllo della caldaia e altre informazioni utili su questo argomento.

Controllo periodico caldaia: la sicurezza al primo posto

La sicurezza è un aspetto cruciale quando si parla di impianti di riscaldamento. Le caldaie, specialmente quelle poste all’interno delle abitazioni, devono obbligatoriamente essere soggette a controlli periodici. Il controllo fumi è parte integrante della manutenzione, ed essenziale per verificare che le emissioni di gas di combustione siano nei limiti previsti e che non ci siano perdite di monossido di carbonio, un gas tossico e inodore letale per l’uomo. Le conseguenze di un malfunzionamento possono essere gravi, mettendo a rischio la salute degli occupanti e causando potenziali incendi.

Inoltre, una caldaia ben mantenuta non solo è più sicura, ma anche più efficiente. Una manutenzione regolare assicura che l’impianto funzioni con un rendimento ottimale, portando a un risparmio energetico e riducendo l’impatto ambientale. È quindi fondamentale programmare il controllo periodico non solo come un obbligo, ma come una strategia per garantire il benessere degli occupanti e la sicurezza della propria abitazione.

A seconda delle tipologie di impianto e della potenza, i controlli possono essere annuali o seguire periodicità differenti. Le tipologie di caldaie interessate dalle normative sono tutti quelli il cui uso è necessario per riscaldare gli ambienti, come per esempio:

  • Caldaie a gas (metano e gpl);
  • Caldaie a gasolio;
  • Caldaie a condensazione;
  • Caldaie elettriche;
  • Pompe di calore.

Vediamo nel dettaglio ogni quanto effettuare il controllo della caldaia a norma di legge.

Controllo fumi caldaia: ogni quanto è obbligatorio?

La frequenza dei controlli della caldaia può variare a seconda delle normative locali e del tipo di impianto. In generale, per le caldaie domestiche è obbligatorio effettuare il controllo annualmente. Questo intervento deve essere eseguito da un professionista abilitato e includere: 

  • la pulizia dell’impianto;
  • il controllo dei fumi;
  • la verifica dello stato generale della caldaia.

Inoltre, se la caldaia è utilizzata intensivamente o in caso di anomalie nel funzionamento, è consigliabile eseguire controlli supplementari, come la verifica di ugelli, guarnizioni, condotto fumi e regolarità dei dispositivi di climatizzazione.

Caldaie a condensazione

Per le caldaie a condensazione, la manutenzione annuale è ancora più cruciale, poiché il loro funzionamento dipende da un corretto smaltimento della condensa e dalla pulizia dei componenti. 

Pompe di calore

Le pompe di calore, al pari di altri dispositivi, richiedono controlli annuali, ma a volte anche semestrali, per garantire la loro efficienza e per monitorare il livello del refrigerante. 

bonus caldaia

Quando va controllata la caldaia

La legge sul controllo della caldaia cambia a seconda della tipologia di alimentazione e della potenza dell’apparecchio. Per sapere ogni quanto devi revisionare la tua caldaia è sufficiente capire in quale delle seguenti casistiche rientra il nostro impianto:

  • Revisione ogni 2 anni per apparecchi con potenza pari o inferiore a 100 kw alimentati con combustibile liquido o solido;
  • Revisione caldaia annuale per apparecchi con potenza superiore a 100 kw alimentati a combustibile liquido o solido;
  • Revisione ogni 4 anni per dispositivi con potenza pari o inferiore a 100 kw alimentati a gas naturale o GPL;
  • Revisione ogni 2 anni per apparecchi con potenza superiore a 100 kw alimentati a gas naturale o GPL.

In caso di dubbi è sufficiente chiedere conferma al tecnico specializzato, che ci indicherà la periodicità esatta per gli interventi di manutenzione in modo da essere in regola ed evitare sanzioni.

Come si fa la pulizia della caldaia

In cosa consiste la pulizia della caldaia? Le modalità di controllo e pulizia possono differire a seconda del tipo di caldaia. 

Per le caldaie tradizionali, il controllo periodico implica la pulizia della camera di combustione e lo smontaggio di alcune parti per rimuovere le incrostazioni. Questo tipo di caldaie è soggetto a verifiche approfondite dei fumi, poiché possono generare elevate quantità di gas nocivi se non vengono mantenute correttamente.

Le caldaie a condensazione, più moderne e rispettose dell’ambiente, richiedono un’attenzione particolare alla gestione della condensa. Per queste caldaie, è necessario garantire che le tubazioni di scarico siano libere da ostruzioni e verificate annualmente. Durante il controllo, è anche importante testare il funzionamento della valvola di sicurezza e della pompa di circolazione.

Le pompe di calore, invece, richiedono un approccio diverso. Oltre alla verifica dei componenti elettrici e dei circuiti refrigeranti, è fondamentale monitorare lo stato delle serpentine e verificare l’assenza di perdite. La pulizia dei filtri d’aria e la verifica della corretta circolazione dell’aria sono altrettanto importanti per garantire l’efficienza del sistema di riscaldamento.

Controllo e pulizia caldaia: cosa dice la legge?

In Italia, la normativa sull’obbligo della manutenzione delle caldaie è disciplinata dal Decreto Legislativo 192/2005 e dal D.P.R. 74/2013. Queste normative stabiliscono che i proprietari di impianti di riscaldamento sono tenuti a garantire ispezioni regolari e controlli di efficienza energetica, a pena di sanzioni pecuniarie. 

Le multe per chi non effettua i controlli previsti possono variare significativamente, con importi che possono arrivare anche a diverse centinaia di euro, a seconda della gravità della violazione. Inoltre, è importante sottolineare che la mancata manutenzione non solo comporta sanzioni economiche, ma anche responsabilità in caso di incidenti legati al malfunzionamento dell’impianto.

Obbligo pulizia caldaia: chi controlla?

La verifica degli adempimenti di legge per quanto riguarda le attività di manutenzione e revisione delle caldaie è in carico agli enti regionali o provinciali. Può quindi capitare che la Regione o il Comune avvisino il cittadino di un imminente controllo da parte di un addetto incaricato che ha il compito di verificare che l’impianto è sottoposto regolarmente ai controlli e funzioni correttamente. 

In Italia, In caso di controlli da parte degli organi competenti, come il Ministero dello Sviluppo Economico o i Vigili del Fuoco, l’assenza della documentazione che attesti il controllo periodico della caldaia può portare anche alla sospensione del servizio fino a quando non venga eseguita la dovuta manutenzione, oltre che a una multa. È fondamentale, quindi, conservare tutte le fatture e le certificazioni relative ai controlli effettuati, in modo da dimostrare la regolarità degli interventi.

A chi spetta il controllo della caldaia?

La verifica periodica della caldaia spetta al proprietario di casa e va eseguita anche sulle seconde case. In caso di appartamento o casa in affitto, il controllo periodico della caldaia rientra, salvo differenti accordi, nelle competenze del proprietario e rappresenta un aspetto fondamentale in termini di sicurezza. 

Cosa succede se non si fa il controllo della caldaia?

Qualora venisse riscontrato un mancato adempimento agli obblighi di legge, l’incaricato dall’autorità preposta al controllo può elevare una sanzione che varia tra i 500 e i 3000 €, oltre a obbligare la messa in regola dell’impianto con eventuali interventi straordinari necessari, arrivando anche al fermo dell’apparecchio per casi molto gravi di malfunzionamento che mettono a rischio la sicurezza.

Se stai pensando di installare o sostituire la tua caldaia con un nuovo dispositivo, come caldaie a condensazione o pompa di calore, puoi farlo beneficiando degli attuali bonus caldaia, con una detrazione fiscale fino al 65% dell’intero importo.

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Lavori di efficientamento energetico: quanto costano e quali sono

Bonus condominio

Ridurre i consumi in bolletta di casa e ufficio grazie a bonus e incentivi per l’efficientamento energetico: quali sono, quanto costano e come richiederli. Ecco quello che devi sapere. 


Quando parliamo di “efficientamento energetico” facciamo riferimento a tutte quelle soluzioni in grado di ridurre il livello di consumi e di emissioni di casa e ufficio, con benefici sia in termini ambientali che di risparmio in bolletta. Interventi che possono includere il passaggio ad un sistema di climatizzazione migliore (caldaia a condensazione, pompa di calore, condizionatore caldo / freddo) rispetto al precedente, di produzione energetica per autoconsumo (come nel caso di un impianto fotovoltaico con accumulo) o di incremento della resa termica (infissi a taglio termico, cappotto, etc).

Questi interventi sono attualmente coperti da incentivi fiscali per efficientamento energetico e prevedono una percentuale in detrazione sulla dichiarazione dei redditi, diversa in base all’intervento da realizzare, e altri benefici applicati da Metamer come il contributo di 900€ in bolletta se passi le tue forniture luce e gas. 

Migliorare l’efficienza energetica delle abitazioni non solo riduce le emissioni di CO2, ma consente anche di risparmiare sulle bollette e aumentare considerevolmente il valore degli immobili, come vedremo meglio in seguito. 

In questo articolo illustriamo alcuni dei principali interventi di efficientamento energetico che è possibile adottare e come richiederli. 

Bonus fotovoltaico: come richiederlo

L’installazione di pannelli fotovoltaici rappresenta una delle soluzioni più efficaci per il miglioramento dell’efficienza energetica di una casa. I pannelli fotovoltaici convertono la luce del sole in elettricità, permettendo di generare energia rinnovabile. Questo sistema non solo riduce il fabbisogno energetico della tua abitazione, ma consente anche di diminuire notevolmente la bolletta elettrica. 

Il grande punto di forza dei pannelli fotovoltaici è la loro sostenibilità, sia in termini ambientali che economici: una volta installati, le loro emissioni di carbonio sono praticamente nulle, e i costi energetici si abbassano drasticamente. Inoltre, grazie ai continui progressi tecnologici, i costi di installazione di pannelli fotovoltaici sono oggi diminuiti sensibilmente rispetto al passato, rendendo questa soluzione accessibile a un numero sempre maggiore di persone. 

Attualmente, per l’acquisto e installazione di impianti fotovoltaici con o senza sistemi di accumulo è ancora possibile beneficiare della detrazione del 50% del prezzo finale dell’intero lavoro, come previsto dal bonus fotovoltaico [LINK].

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Bonus caldaia: caldaia a condensazione e pompa di calore

Come spiegato in un precedente articolo [LINK], dal 2025 non sarà più possibile beneficiare del bonus caldaia per dispositivi alimentati a metano o altre fonti fossili. Resta invariata, invece, l’opportunità di richiedere una detrazione fino al 65% su acquisto e installazione di pompe di calore [LINK]

Le pompe di calore rappresentano una delle soluzioni più avanzate per il riscaldamento e il raffrescamento degli ambienti. Questo sistema sfrutta l’energia presente nell’ambiente (aria, acqua o suolo) per riscaldare o raffreddare gli spazi interni. A differenza dei tradizionali sistemi di riscaldamento, le pompe di calore funzionano secondo il principio della termodinamica, trasferendo il calore piuttosto che generandolo.

Le pompe di calore aria-aria, ad esempio, estraggono calore dall’aria esterna e lo trasferiscono all’interno dell’abitazione durante i mesi freddi. Durante l’estate, il processo può invertirsi, permettendo alla pompa di calore di fungere da condizionatore d’aria. Questa versatilità rende le pompe di calore un’ottima scelta per abitazioni e uffici.

L’installazione di una pompa di calore può comportare un investimento iniziale significativo, ma con benefici immediati ed effettivi rispetto agli altri sistemi di riscaldamento. Inoltre, poiché le pompe di calore possono essere alimentate da fonti rinnovabili, contribuiscono a ridurre il consumo di energia fossile e le emissioni di gas serra. 

Tutto questo, unitamente all’incremento di valore dell’immobile ben ripaga l’investimento iniziale rendendolo sostenibile per famiglie e imprese.

Bonus condizionatori caldo / freddo: un’unica soluzione efficiente

I moderni condizionatori d’aria sono ormai un must in abitazioni private e uffici, nonché molto più efficienti rispetto ai modelli del passato. Scegliere un condizionatore con una buona classe energetica (A++ o superiore) può fare una grande differenza in termini di consumi e soprattutto di prestazioni. I condizionatori non solo forniscono comfort durante i mesi estivi, ma possono anche contribuire al riscaldamento invernale se vengono utilizzati come pompe di calore.

Quando si installa un condizionatore, è fondamentale considerare il dimensionamento dell’unità rispetto alla grandezza dell’ambiente. Un’unità troppo grande consumerà più energia del necessario, mentre una troppo piccola non fornirà il comfort desiderato. Inoltre, la manutenzione regolare, come la pulizia dei filtri e la verifica dell’impianto, è cruciale per garantire che il condizionatore funzioni in modo efficiente e ottimale.

Ecco alcuni consigli per valutare in modo strategico l’installazione di un condizionatore caldo / freddo recuperando, anche in questo caso, il 65% della spesa in detrazione fiscale, come previsto dal bonus caldaia.

Altri bonus e incentivi per efficienza energetica di abitazioni, condomini e imprese

Le nuove linee guida del Superbonus hanno sicuramente penalizzato la possibilità di intervenire in un’unica soluzione su molteplici aspetti che riguardano l’efficientamento energetico di abitazioni private o imprese.

È ancora possibile, invece, richiedere le misure comprese all’interno della misura Ecobonus, e di altre misure in detrazione fiscale come bonus facciate, bonus infissi, bonus ristrutturazioni e sismabonus.

Salto di classe energetica: maggiore efficienza = maggiore valore

Inoltre, grazie ai vari incentivi e bonus disponibili, molti proprietari possono rendere possibile il salto di classe energetica, aumentando il comfort e il valore della propria abitazione e contribuendo a un mondo più sostenibile. 

Il miglioramento dell’efficienza energetica nelle abitazioni private in Italia è indicato dal  passaggio da una classe energetica a un’altra, secondo il sistema di classificazione che va dalla classe A4 (la più efficiente) alla classe G (la meno efficiente).

Per ottenere vantaggi significativi in termini di efficienza energetica, è generalmente possibile considerare i seguenti salti di classe:

  • Da Classe G a Classe F: richiede interventi come la sostituzione di impianti di riscaldamento obsoleti, coibentazione delle pareti e delle coperture.
  • Da Classe F a Classe E: è possibile includere il miglioramento dell’isolamento termico, l’installazione di finestre con doppi o tripli vetri e l’adozione di sistemi di riscaldamento più efficienti.
  • Da Classe E a Classe D: si ottiene attraverso ulteriori interventi come l’installazione di impianti solari termici e miglioramenti nell’efficienza degli impianti di riscaldamento e raffrescamento.
  • Da Classe D a Classe C: è possibile attraverso l’efficientamento degli impianti e altri interventi di riqualificazione al fine di migliorare l’isolamento e i sistemi energetici della casa.
  • Da Classe C a Classe B: richiede interventi più avanzati, come l’installazione di pompe di calore e altri sistemi rinnovabili, insieme al restauro e all’ottimizzazione della gestione energetica.
  • Da Classe B a Classe A: per questo salto è necessario raggiungere standard molto elevati, spesso richiedendo un mix di tecnologie rinnovabili e sistemi avanzati di gestione energetica.
  • Da Classe A a Classe A4: è il massimo livello di efficienza energetica che si può raggiungere, può includere l’uso integrato di energie rinnovabili e sistemi di domotica automatizzati per garantire un consumo energetico minimo e sempre ottimizzato.

Il miglioramento dell’efficienza energetica di un’abitazione prevede normalmente almeno 2 salti di classe, a seconda dello stato attuale dell’immobile e degli interventi effettuati. Il numero esatto di salti di classe necessari dipende dalla situazione iniziale dell’immobile, dagli interventi effettuati e dagli obiettivi di efficienza energetica desiderati. 

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  • detrazione fiscale come prevista dai bonus;
  • studio di fattibilità e progettazione;
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  • disbrigo pratiche Enea e Agenzia delle Entrate per ottenere incentivo;
  • selezione insieme al cliente dei migliori dispositivi o impianti in base alle proprie esigenze di spazio e di consumo.
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Condizionatore e caldaia in detrazione al 65%: è stop agli incentivi?

detrazione fiscale caldaia

Più efficienza e risparmio in bolletta se installi l’impianto nuovo ma presto gli incentivi potrebbero finire. Se hai intenzione di acquistare una nuova caldaia o condizionatore leggi questo articolo e non perdere l’occasione di sfruttare i benefici fiscali! 


Stop incentivi caldaia e condizionatore dal 1° Gennaio 2025: è tutto vero? Facciamo chiarezza! Lo stop ufficiale per tutti i paesi UE era previsto da tempo ed è stato inserito nel testo della Direttiva Green, che indica ulteriori linee guida per il raggiungimento delle emissioni zero entro il 2050, e riguarda solo alcune tipologie di dispositivi. Vediamo quali in questo articolo.

Bonus caldaia: cosa prevede ora?

L’attuale bonus prevede la possibilità di portare in detrazione fiscale fino al 65% dell’intero importo speso per installazione o sostituzione della caldaia

Una misura compatibile con altre (bonus facciate, bonus infissi, bonus fotovoltaico etc) utili ad incrementare le prestazioni e la classe energetica di edifici sia ad uso domestico che professionale. Le prime linee guida previste dal bonus, quelle dello sconto in fattura, erano già state modificate dall’attuale governo Meloni circa due anni fa, mantenendo solo l’attuale possibilità di recuperare la percentuale in detrazione nell’arco di dieci anni. 

Fino al 31 dicembre 2024, questo incentivo resterà valido. Se intendi cambiare la tua caldaia, pertanto, non perdere tempo: dal 2025 alcune cose cambieranno! 

Incentivi caldaia e pompa di calore: cosa cambia dal 2025?

Dal 1° Gennaio 2025 non sarà più possibile beneficiare degli incentivi attualmente previsti dal bonus caldaia per l’acquisto o la sostituzione di caldaie a metano. Restano, invece, invariate le linee guida che consentono di utilizzare il bonus per l’acquisto di caldaie a condensazione e pompe di calore. Se desideri conoscere le differenze tra queste due tipologie di dispositivi, puoi approfondirle a questo link.

Ricordiamo che il sistema a pompa di calore rappresenta attualmente la tecnologia più efficiente e sostenibile per la climatizzazione caldo / freddo di interni. Una tecnologia innovativa che consente inoltre un notevole risparmio in bolletta, rispetto a caldaie tradizionali o a condensazione.

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Dal prossimo anno cambia anche il bonus condizionatore?

La modifica prevista dalla direttiva riguarda essenzialmente dispositivi alimentati a metano o altri combustibili fossili. Resta quindi invariata la possibilità di accedere al bonus per chi intende installare o sostituire un dispositivo per la climatizzazione, caldaia, pompa di calore o condizionatore, di nuova generazione, alimentato da tecnologie non fossili. 

Se sei interessato/a a ricevere un preventivo gratuito per valutare l’installazione di un condizionatore o pompa di calore caldo / freddo richiedi il sopralluogo gratuito di un installatore della tua zona.

Quali altre modifiche prevede la Direttiva Green?

Come specificato in un precedente articolo la Direttiva “Case Green” prevede una serie di step finalizzati all’efficientamento energetico di abitazioni residenziali e non nei prossimi anni. L’obiettivo è quello di ridurre del 55% i consumi energetici e le emissioni di CO2 dei 27 Stati membri entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990.

La Direttiva prevede che gli edifici interessati raggiungano:

  • almeno la classe energetica E entro il 1° gennaio 2030;
  • almeno la classe energetica D entro il 1° gennaio 2033.

Entro il 1° gennaio 2030, gli immobili residenziali compresi nelle linee guida della Direttiva Green dovranno rientrare almeno nella classe energetica E. Tre anni più tardi sarà obbligatorio passare alla classe D. Un passaggio che permetterà un taglio dei consumi energetici di circa il 25% grazie a interventi come sostituzione caldaie e pompe di calore, installazione pannelli solari, sostituzione condizionatore, installazione cappotto termico e sostituzione infissi. Il tutto finalizzato ad arrivare a emissioni zero al 2050.

Direttiva Green: perché è importante non perdere gli incentivi

Gli incentivi oggi previsti per gli interventi di efficientamento energetico di edifici ad uso residenziale e professionale consentono di migliorare la classe energetica degli edifici, risparmiando considerevolmente anche sui consumi.

Oltre ad abbassare la bolletta, quindi, queste misure contribuiscono al tempo stesso ad incrementare il valore degli immobili: un aspetto che rivestirà un ruolo chiave per il mercato negli anni a venire. Intervenendo oggi, quindi, è possibile realizzare opere di efficientamento recuperando parte della spesa, incrementando il valore futuro. 

Efficienza energetica: quali altri interventi sono coperti da bonus?

Tra i bonus casa e ufficio più interessanti ancora disponibili figura senza dubbio il Bonus Fotovoltaico, che prevede un recupero in detrazione fiscale del 50% dell’intero importo per l’installazione di impianti fotovoltaici domestici e professionali

Un intervento importante per il risparmio in bolletta e per la netta riduzione delle emissioni in ambiente. 

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Climatizzatore caldo – freddo, è efficiente? 

condizionatore caldo freddo

Molti pensano ancora che il condizionatore faccia solo freddo. Invece può essere usato per tutto l’anno! 


In Italia è boom di climatizzatori. Una ricerca condotta dall’Istat nel 2023 ha evidenziato come quasi una famiglia su due, circa il 48,8% del totale, possieda un dispositivo per la climatizzazione domestica. Dispositivi sempre più efficienti dal punto di vista energetico, in grado di rappresentare vere e proprie soluzioni per il risparmio di consumi ed emissioni. 

Condizionatore e climatizzatore: sono la stessa cosa?

Se hai letto il nostro precedente articolo saprai sicuramente che “condizionatore” e “climatizzatore” sono, di fatto, due cose diverse. 

Il condizionatore è un dispositivo utilizzato per rinfrescare l’ambiente in cui è installato, mentre per climatizzatore possono essere intesi differenti dispositivi (condizionatore, pompa di calore, o altri) in grado di climatizzare, appunto, l’ambiente sia in estate che in inverno. 

In questo senso, un climatizzatore può rappresentare una soluzione più completa, soprattutto quando il suo utilizzo è concepito all’interno di una strategia energetica finalizzata all’abbattimento dei consumi in bolletta e delle emissioni in ambiente

Climatizzatore caldo / freddo: conviene?

La convenienza o meno di un dispositivo (climatizzatore, caldaia, pompa di calore, etc) dipende sempre dall’ambiente e dalle strategie energetiche applicate. 

Nel caso specifico, un condizionatore caldo / freddo non rappresenta, di per sé e da sola, una scelta “conveniente” a priori, ma può diventarlo quando:

  • la fornitura elettrica prevede un risparmio sostanziale per la climatizzazione di casa o ufficio, sia in inverno che in estate, rispetto al metano;
  • se il dispositivo è alimentato da un impianto fotovoltaico in grado di abbattere considerevolmente i consumi;
  • se l’ambiente da climatizzare è maggiormente compatibile con le prestazioni di un dispositivo specifico (climatizzatore, pompa di calore, o simili).

In ogni caso, e senza ombra di dubbio, l’utilizzo di un climatizzatore come quelli elencati offre di per sé un immediato e indiscusso risparmio rispetto ad altre soluzioni, oggi sempre più obsolete o inquinanti, come caldaie tradizionali, stufe, camini, etc.

Quanto incide il condizionatore in bolletta?

Anche il consumo energetico del condizionatore in bolletta è determinato da fattori quali:

  • costi, condizioni e tipologia della fornitura;
  • potenza e consumo del dispositivo;
  • ambiente da climatizzare.

Non è infatti, la sola tariffa energetica a definire il consumo. Quando si parla di efficienza” del condizionatore o di qualsiasi altro dispositivo per la climatizzazione si deve obbligatoriamente far riferimento a tutti i parametri della strategia energetica di cui quest’ultimo è parte. 

Questo perché l’obiettivo principale deve sempre essere quello della “massima resa con minima spesa”, e ciò diventa possibile solo individuando le migliori soluzioni nella loro completezza.

Climatizzatore e fotovoltaico: una strategia vincente

Tenendo conto di quanto appena descritto, appare ovvio come la migliore soluzione per la climatizzazione di ambienti domestici e lavorativi, risulta quella alimentata da forniture elettriche collegate ad un impianto fotovoltaico per la produzione di energia a costo zero

Una strategia che, seppur a fronte di un certo investimento iniziale, permette di risparmiare sul lungo periodo, recuperando inoltre i costi vivi di acquisto e installazione attraverso la disponibilità di bonus e incentivi dedicati. 

Bonus condizionatore e fotovoltaico: non perdere questa occasione!

Con l’introduzione della nuova Direttiva “Case Green” il mercato energetico e immobiliare ha subito un’ulteriore spinta verso la sostenibilità in termini sia di efficientamento dei consumi che delle emissioni. 

L’attuale disponibilità di bonus e incentivi per l’installazione di nuove caldaie, pompe di calore, condizionatori e impianti fotovoltaici rappresenta un’occasione importante per famiglie e imprese da non sottovalutare. Soprattutto considerando che le attuali linee guida prevedono uno stop dei suddetti benefici per caldaie tradizionali a metano e altri dispositivi alimentati da fonti fossili già a partire dal 2025. 

Un aspetto che interesserà anche le quotazioni del mercato immobiliare, destinate a crescere per immobili efficienti dal punto di vista energetico e a svalutare quelli di classe energetica inferiore. 

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Differenza tra climatizzazione e condizionamento: eh no, non è lo stesso!

bonus climatizzatore

Solo aria fredda o il vero comfort abitativo? La differenza è sostanziale. Leggi qui per non sbagliare!


Quando si parla di climatizzatori si fa spesso confusione. Tecnicamente “climatizzare” significa migliorare la temperatura comfort presente in un ambiente, in base alle condizioni esterne. 

In sostanza, cioè, si parla di climatizzazione anche nel caso del riscaldamento di un’abitazione o ufficio durante l’inverno e non solo del raffrescamento in estate. Se si vuole intervenire per migliorare la climatizzazione di un immobile, incrementando la prestazione energetica per godere del massimo comfort in ogni stagione alla migliore prestazione in termini di consumo è bene orientarsi su dispositivi specifici, come le pompe di calore.  

Che cos’è una pompa di calore?

Lo abbiamo spiegato qui, illustrando le principali differenze tra pompa di calore e caldaia a condensazione. Torniamo per un attimo sull’argomento per illustrare come una pompa di calore rappresenti un’ottima e ideale soluzione anche per rinfrescare casa.

Con una pompa di calore, infatti, è possibile climatizzare un immobile impostando non solo la temperatura comfort per immettere aria calda o fredda indoor, ma anche altri parametri come velocità e deumidificazione, il tutto con una efficienza considerevolmente migliore rispetto a caldaie e condizionatori tradizionali. Ovvero con un netto risparmio in bolletta.  

Migliore pompa di calore per climatizzare casa e ufficio

Tra le tecnologie che caratterizzano le pompe di calore, quella aria – aria è certamente la più versatile ed economica. La sua tecnologia sfrutta la captazione dell’aria presente all’esterno che, una volta filtrata e raggiunta la temperatura desiderata, viene immessa all’interno per climatizzare gli ambienti. 

Il costo di una pompa di calore aria – aria dipende da diversi fattori:

  • potenza del dispositivo (da individuare in funzione della grandezza dello spazio da climatizzare, della coibentazione dello stesso e altre varianti specifiche);
  • marca e modello desiderato;
  • funzionalità e prestazioni. 

Da questi fattori, unitamente alla tariffa energetica di fornitura, dipenderanno anche i futuri consumi in bolletta. 

La pompa di calore aumenta il valore dell’immobile

Come abbiamo visto, quindi, condizionare e climatizzare non sono la stessa cosa. Avendo la possibilità di riscaldare o rinfrescare l’immobile con un unico dispositivo di ultima generazione con prestazioni molto elevate, come una pompa di calore, l’efficienza energetica dell’abitazione o ufficio è incrementata sensibilmente, insieme al suo valore. 

È ormai lampante, infatti, come la crescente attenzione rispetto ai consumi e alla sostenibilità ambientale stiano spingendo il mercato verso una sempre maggiore ricerca di soluzioni moderne ed efficienti. Non solo. Con l’approvazione della nuova Direttiva Green europea la spinta verso questa tipologia di soluzioni diventerà negli anni sempre più centrale nella scelta di sistemi di climatizzazione, determinando una netta differenza commerciale tra immobili ad alta e bassa efficienza energetica.

bonus caldaia

Detrazioni fiscali fotovoltaico e pompa di calore: se non ora, quando?

L’attuale disponibilità di detrazioni fiscali per l’installazione di impianti fotovoltaici, caldaie e condizionatori ha aperto la strada a numerose famiglie in Italia per realizzare soluzioni ad alta efficienza energetica, con bassi consumi in bolletta e recupero di gran parte delle spese

Gli attuali bonus caldaia, condizionatore e fotovoltaico, infatti, prevedono:

  • il recupero del 50% dei costi per la realizzazione di impianti fotovoltaici domestici e professionali;
  • il recupero fino al 65% su acquisto e installazione di caldaie, pompe di calore e condizionatori

Un aiuto per la richiesta di bonus? Con Metamer il preventivo è gratis!

Se desideri valutare l’effettiva convenienza di un sistema di climatizzazione con o senza impianto fotovoltaico per la tua abitazione o impresa richiedi il contatto gratuito di un consulente Metamer dedicato!

Con Metamer:

  • scegli tu marca e modello di caldaia o pompa di calore;
  • valuti la potenza dell’impianto fotovoltaico e dei sistemi di climatizzazione in modo gratuito con un installatore certificato della tua zona, selezionando il migliore per i tuoi ambienti;
  • hai un servizio clienti a disposizione per assistenza, disbrigo pratiche e ogni altra evenienza relativa alla richiesta di detrazione fiscale;
  • puoi ottenere un ulteriore contributo di 900€ per efficientamento energetico, se scegli di passare le tue forniture luce e gas a Metamer!
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Quanto incide il condizionatore sulla bolletta?

bolletta climatizzatore

È possibile abbattere i consumi con un investimento iniziale minimo per migliorare l’efficienza energetica dell’abitazione? Sì: in questo articolo vediamo come.


Investimenti finalizzati a migliorare l’efficienza energetica dell’abitazione consentono di abbattere decisamente consumi e costi. In questo modo, l’utilizzo di un condizionatore di ultima generazione, con performance migliori, “pesa” meno in bolletta, insieme agli altri elettrodomestici utilizzati.

In questo articolo vedremo quanto consuma un condizionatore e quali soluzioni per l’efficienza energetica è possibile affiancare a questo dispositivo sfruttando le detrazioni fiscali previste da bonus e incentivi.

Quanto consuma il condizionatore?

Puoi trovare ogni genere di risposta online, ma la verità è che: dipende. Solo tu puoi sapere effettivamente quale utilizzo fai, o farai, del condizionatore, per quante ore al giorno, a che potenza, a quale temperatura, in quale modalità e ambiente. Tutti questi fattori, unitamente alla tua specifica tariffa luce e anche ad altri aspetti (come la coibentazione dell’immobile, la sua esposizione, etc) possono fare la differenza. 

Puoi ottenere una stima moltiplicando il consumo, espresso in BTU, di uno specifico modello di condizionatore per la tariffa della tua fornitura elettrica. Ricorda, però, di assicurarti che il numero di BTU sia conforme alla grandezza degli ambienti da climatizzare, ossia dei metri quadri di casa o ufficio. 

Oppure, il modo più semplice e sicuro per non sbagliare è richiedere una consulenza gratuita ai nostri esperti per valutare il dispositivo più adatto alle tue esigenze e ottenere un preventivo di spesa sul consumo in bolletta del condizionatore con il maggior grado di precisione possibile. In questo modo, e solo in questo modo, potrai avere un’idea dei costi reali che tengano conto sia dell’investimento che dei consumi. 

Quanto costa un condizionatore?

Il costo di un condizionatore può variare da 900 a 2.000 euro. Dipende, ovviamente da marca, modello e potenza che, a loro volta, dovranno essere selezionati (come detto) in base agli ambienti da climatizzare. In questo senso, quindi, è possibile dire che il costo del condizionatore dipenderà anche dalla tua abitazione

Diffida di chi dice il contrario, o da chi propone lo stesso modello di condizionatore per tutte le abitazioni. Il risultato finale, cioè la temperatura da ottenere, sia calda che fredda, per climatizzare l’ambiente sarà raggiunta in ogni caso, ma a variare sarà sicuramente il consumo!

Un climatizzatore selezionato per uno specifico ambiente, invece, prevede consumi ottimizzati per lo specifico ambiente in cui viene installato e, per questo, è in grado di consumare meno in bolletta con il massimo rendimento.

Condizionatore caldo / freddo e fotovoltaico: minima spesa, massima resa!

Grazie agli incentivi previsti dal bonus condizionatore e bonus fotovoltaico la possibilità di investire per dotare abitazione o ufficio di entrambe le soluzioni rappresenta oggi una possibilità concreta e conveniente. 

Il bonus condizionatore prevede fino al 65% del recupero sul totale dell’investimento in detrazione fiscale, con possibilità di ulteriori incentivi, come nel caso dei 900€ di contributo per efficientamento energetico previsti da Metamer.

Il bonus fotovoltaico consente di recuperare il 50% dell’investimento, sempre in detrazione fiscale, per impianti con e senza sistema di accumulo. Se hai intenzione di installare un impianto fotovoltaico per la tua abitazione o PMI non aspettare ancora!

Abbinando il condizionatore caldo / freddo con il fotovoltaico è possibile ridurre drasticamente i costi in bolletta, recuperando come abbiamo visto gran parte dell’investimento tramite dichiarazione dei redditi! 

Efficienza energetica casa e ufficio: con Metamer puoi!

Migliorare l’efficienza energetica di abitazioni e imprese è possibile con i pacchetti Metamer! Grazie alle detrazioni fiscali dei bonus fotovoltaico, caldaia, condizionatore e Wallbox puoi incrementare la prestazione energetica riducendo drasticamente consumi in bolletta ed emissioni. Il tutto incrementando il valore del tuo immobile e recuperando gran parte della spesa in appena dieci anni!

Con Metamer puoi ricevere un preventivo di spesa gratuito per:

  • Aderire al bonus fotovoltaico, portando in detrazione fiscale il 50% delle spese sostenute;
  • Aderire al bonus caldaia e condizionatore, portando in detrazione fiscale fino al 65% delle spese sostenute, e beneficiando di un ulteriore contributo di 900€ se scegli di passare le tue forniture luce e gas a Metamer;
  • Installare una wall box per ricarica auto elettriche, con possibilità di aumento di potenza nelle ore notturne. 
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Condizionamento a pompa di calore è possibile?

detrazione fiscale caldaia

Il climatizzatore a pompa di calore è la soluzione perfetta per rinfrescare e riscaldare la tua casa. Scopri il funzionamento e i principali vantaggi in bolletta.


Le pompe di calore stanno diventando sempre più popolari come soluzione per il riscaldamento e il raffreddamento delle nostre abitazioni. Si tratta di una soluzione ecologica, innovativa ed efficiente per ottimizzare la climatizzazione degli ambienti e i consumi in bolletta. Una pompa di calore, infatti, presenta un grado di efficienza energetica più alto rispetto a caldaie tradizionali e a condensazione. Per questo, l’installazione di una pompa di calore contribuisce ad incrementare l’APE di un’abitazione e, di conseguenza, il suo valore complessivo. 

Ad oggi è ancora possibile installare pompe di calore risparmiando fino al 65% del costo finale in detrazione fiscale, grazie al bonus caldaie e condizionatori

Dopo aver parlato in modo approfondito di cos’è e come funziona una pompa di calore, in questo articolo parleremo della possibilità di utilizzare le pompe di calore anche per rinfrescare casa e di altre info utili, come spazio necessario, vantaggi delle pompe di calore e permessi per installazione.

Che cos’è una pompa di calore?

Se non hai letto il nostro precedente approfondimento te lo spieghiamo in breve: una pompa di calore è un dispositivo che consente di riscaldare e raffreddare casa sfruttando il principio di trasferimento di calore da un ambiente all’altro. 

L’aria prelevata da una sorgente naturale (come aria, acqua o terreno) viene trasferito, attraverso il dispositivo, all’interno degli edifici per riscaldarli o raffreddarli in modo efficiente. Così come il condizionatore, che preleva aria dall’esterno, molte pompe di calore sono costituite da una unità esterna che, come vedremo in seguito, può essere installata in balcone, terrazza o altro spazio conforme ad ospitarla.  

Quali sono i vantaggi di una pompa di calore?

Le pompe di calore offrono diversi vantaggi rispetto ai tradizionali sistemi di riscaldamento e raffreddamento. Sono estremamente efficienti dal punto di vista energetico, in quanto possono produrre più energia termica rispetto a quella elettrica consumata. Ciò si traduce in minori costi operativi e in un impatto ambientale ridotto. Inoltre, le pompe di calore possono fornire sia riscaldamento che raffreddamento, offrendo una soluzione versatile per il comfort domestico.

Di quanto spazio ho bisogno per installare una pompa di calore?

Lo spazio necessario per l’installazione di una pompa di calore dipende dal tipo di sistema scelto. Solitamente, l’unità esterna di una pompa di calore ha una misura di 100x120x50 cm e un’unità interna di 180x60x60 cm (più o meno le dimensioni di un comune frigorifero).

È consigliabile consultare un professionista per valutare le migliori opzioni di installazione in base alle specifiche esigenze. 

bonus caldaia

Posso usare una pompa di calore per rinfrescare casa?

Sì, le pompe di calore possono essere utilizzate sia per riscaldare che per raffreddare gli ambienti domestici. Grazie alla loro capacità di trasferire calore da un ambiente all’altro, le pompe di calore possono essere reversibili e utilizzate per mantenere una temperatura confortevole in casa durante tutto l’anno.

La pompa di calore rappresenta, insieme ad altre, una delle migliori soluzioni per l’efficientamento energetico delle abitazioni attualmente in uso.

Quanta potenza deve avere una pompa di calore?

La potenza necessaria per climatizzare un’abitazione di 100 mq dipende da diversi fattori, tra cui l’isolamento dell’edificio, la zona climatica e le preferenze personali per la temperatura interna. In generale, è possibile regolarsi su un rapporto di 0,04 kW/m2 per buona coibentazione a 0,11 kW/m2 in caso di abitazione scarsamente coibentata.

Quanto costa una pompa di calore?

Il prezzo di una pompa di calore può variare considerevolmente in base a tipologia di dispositivo, potenza e altri fattori. Le pompe di calore possono essere collegate a qualsiasi tipologia di impianto di climatizzazione, con prestazioni energetiche sempre alte. 

Desideri valutare la possibilità di installare una pompa di calore con detrazione fiscale fino al 65%? Con Metamer puoi sfruttare le agevolazioni previste dal bonus caldaia e condizionatori, scegliendo tu marca e modello di pompa di calore da installare e ottenendo 900€ di ulteriore contributo efficienza energetica se scegli di passare le tue forniture luce e gas!

Richiedi il contatto senza impegno di un consulente Metamer per prenotare il sopralluogo gratuito di un installatore della tua zona e ottenere un preventivo gratuito di spesa comprensivo dello sconto!

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Ricarica auto elettrica a casa senza wallbox e con wallbox. Cosa cambia?

stazione di ricarica auto

Se stai pensando di acquistare un’auto elettrica, ecco cosa devi sapere per gestire la ricarica comodamente a casa.


Le colonnine per la ricarica delle auto elettriche, o “wallbox” nel caso di quelle installate a muro, rappresentano una soluzione efficiente per i proprietari di auto elettriche. In questo articolo approfondiremo le caratteristiche, i vantaggi e le autorizzazioni per installare una stazione di ricarica per auto elettriche direttamente a casa propria.

Come funzionano le colonnine per la ricarica di auto elettriche?

Le colonnine e le wallbox sono dispositivi progettati per consentire una ricarica efficiente, veloce e sicura di auto elettriche. Questi dispositivi sono dotati di prese appositamente progettate per collegarsi al veicolo, assicurando una corretta erogazione di energia elettrica in modo controllato e costante.

Uno dei principali rischi legati alla ricarica di auto elettriche in casa, infatti, riguarda proprio gli sbalzi di tensione che potrebbero verificarsi durante la ricarica collegando l’auto ad un comune impianto domestico. Questo, unitamente all’ottimizzazione del processo grazie ad un dispositivo progettato a questo scopo, rende la ricarica più veloce e sicura.

Esistono diverse tipologie di wallbox o colonnine di ricarica per auto, a seconda delle esigenze. Quelle solitamente installate in casa sono, non a caso, di tipo murale per consentire di non ingombrare spazio a terra e di essere posizionate in garage o rimessa senza necessità di autorizzazioni, come vedremo in seguito. Le colonnine di ultima generazione offrono anche la possibilità di connessione a reti Wi-Fi  e / o Bluetooth per il monitoraggio da remoto della ricarica.

Differenza tra colonnina di ricarica e wallbox

Come accennato, la reale differenza tra colonnina di ricarica auto e wallbox consiste nel posizionamento: a terra per le prime e a parete per le seconde. 

Tecnologie, optional, potenza e altre caratteristiche sono del tutto simili per entrambe. Nel caso delle wallbox, tuttavia, la praticità di poter applicare al muro il dispositivo rende questa soluzione più pratica e salvaspazio, soprattutto all’interno di garage e rimessaggi. 

Le colonnine rappresentano una soluzione più diffusa all’esterno, in parcheggi pubblici o, in generale, all’aperto.

Quanti kW servono per una wallbox a ricarica veloce?

Quanto impiega un’auto elettrica a ricaricarsi completamente? Dipende da diversi fattori. In primo luogo dalla capacità della batteria del veicolo e, non da meno, dalla potenza della wallbox o colonnina di ricarica alla quale è collegato. 

Sono, infatti, disponibili in commercio stazioni di ricarica di differente potenza che consentono di ricaricare completamente un veicolo con una media che va dalle 2 alle 5 ore. Se la ricarica dell’auto viene solitamente effettuata di sera, inoltre, è possibile optare per batterie d’accumulo associate all’impianto fotovoltaico al fine di rilasciare l’energia accumulata durante le ore “solari” ammortizzando gli impatti in bolletta e dare un impatto positivo all’ambiente.

Ricarica auto in casa: quali sono i vantaggi

Oltre alla comodità rappresentata dalle wallbox per la ricarica di auto elettriche in casa, rispetto alle classiche colonnine in strada, è bene sapere che un dispositivo di ricarica costituisce, come detto, un’alternativa più sicura e rapida per la ricarica di auto elettriche rispetto ad altre soluzioni più economiche, come cavi o adattatori trifase.

Questo perché una wallbox consente di concludere una ricarica completa in meno tempo e in modo più sicuro, tutelando il veicolo da sbalzi di tensione, blackout improvvisi e altri rischi che potrebbero avere conseguenze non solo sull’auto, ma anche sul contatore. 

È bene specificare che per “ottimizzazione” della ricarica si intende anche, e soprattutto, l’aspetto economico: una ricarica più efficiente e veloce è una ricarica che pesa meno in bolletta, specie se associata ad una fornitura ad hoc, come citato in precedenza, e ad altre soluzioni per l’efficientamento energetico.

Permessi per installazione colonnine di ricarica

Nel caso di abitazioni private non sono necessari permessi specifici per l’installazione di colonnine di ricarica o wallbox. Questi dispositivi possono essere collegati all’impianto elettrico senza vincoli. È sempre meglio, tuttavia, verificare con un tecnico abilitato la compatibilità dell’impianto con la potenza del dispositivo da installare, in relazione anche al veicolo da ricaricare, per essere certi che l’investimento sia effettivamente utile alle proprie necessità.

Questo è possibile richiedendo un sopralluogo gratuito per l’installazione di wallbox, ad un tecnico abilitato della tua zona. Nel caso di condomini, invece, l’installazione di wallbox all’interno di garage e rimesse private è sempre concessa liberamente. Diverso è ovviamente il caso di installazione all’interno di spazi e parcheggi comuni, che deve essere avallato dal resto dei condomini. 

Carburante a costo zero con auto elettrica e impianto fotovoltaico

Grazie agli incentivi per l’installazione di impianti fotovoltaici è oggi possibile beneficiare di una detrazione fiscale del 50% sul prezzo finale per la posa di un impianto fotovoltaico domestico o per PMI, con o senza sistema di accumulo. Un investimento che consente un risparmio immediato sia sulla bolletta che sul costo del carburante auto, nel caso di un veicolo elettrico ricaricato in casa mediante wallbox!

Vuoi valutare questa ed altre soluzioni per l’efficientamento energetico della tua abitazione o impresa a costo zero? Contatta un consulente dedicato Metamer e scopri come beneficiare di bonus fotovoltaico, caldaia, condizionatore e delle nostre offerte sulle wallbox per ricarica auto E-Charging Station!

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Quanto si risparmia con il riscaldamento a pompa di calore?

sconto in fattura caldaia

Il costo dell’energia incide sempre molto sulla vita familiare. Con il riscaldamento a pompa di calore è possibile ottimizzare i costi. Conviene? Quanto costa? Quante tipologie di pompa di calore esistono, e in cosa differiscono? Scopri tutto in questo articolo!


Negli ultimi anni, sempre più persone desiderano sapere come ridurre i costi di riscaldamento e raffreddamento delle proprie abitazioni. Una soluzione molto interessante per risparmiare su bolletta ed emissioni è rappresentata dalle caldaie a pompa di calore. Ma di cosa si tratta esattamente e quanto costa mediamente? Scopriamolo insieme.

Cos’è una Pompa di Calore?

La pompa di calore è una macchina termica che ha la funzione di prelevare calore a basse temperature da un ambiente esterno (nell’aria c’è sempre energia termica disponibile) e riversarlo in un altro ambiente interno, con l’obbiettivo di aumentarne la temperatura grazie all’applicazione di un lavoro esterno, solitamente fornito dall’energia elettrica.

Le unità a pompa di calore sono efficienti “trasportatori” di energia tra due fonti. Tuttavia, contrariamente a quanto avviene naturalmente, la trasmissione del calore avviene in “controcorrente”, poiché l’energia viene trasportata dalla sorgente fredda a quella calda. Pertanto, in modalità riscaldamento, l’unità trasporta il calore dall’ambiente esterno (punto freddo) all’ambiente interno (punto caldo). In modalità raffrescamento, se la pompa di calore è reversibile, il calore viene trasportato dall’ambiente interno a quello esterno.

Per poter eseguire questa operazione di trasporto ed aggiunta/sottrazione energetica è necessario avere un “lavoro” aggiuntivo. Il rapporto tra il calore ceduto all’hot spot e l’energia consumata per effettuare tale trasporto determina l’efficienza energetica delle pompe di calore.

Efficienza Pompe di Calore VS Caldaie

Il rendimento di una macchina termica si considera come il rapporto tra quantità di calore fornita all’ambiente da riscaldare rispetto all’energia fornita per effettuare il processo d’estrazione di calore dall’ambiente. Tale rendimento è chiamato “COP” (Coefficiente di prestazione).

Una pompa di calore aria/acqua può raggiungere un COP di 4,5 quando la temperatura esterna è di 12 gradi Celsius. Se invece la temperatura esterna scende a -10 gradi Celsius, il COP è pari a 3,0. Per comparazione, le caldaie a condensazione hanno un valore d’efficienza compreso tra 1,3 ed 1,6.

Modalità riscaldamento pompa di calore

Il ciclo di refrigerazione è lo stesso della modalità riscaldamento, ma il calore viene inviato ad un bollitore invece che all’impianto di riscaldamento.

Modalità raffreddamento pompa di calore

Il ciclo frigorifero, in modalità refrigerazione, riesce ad estrarre calore dall’interno dell’edificio ed espellerlo all’esterno, in questo caso lo scambiatore posto all’interno funge da evaporatore e lo scambiatore esterno funge da condensatore.

Componenti principali pompe di calore

  • Evaporatore: scambiatore di calore in cui avviene il cambio di fase del refrigerante da liquido a vapore, assorbendo calore;
  • Compressore: macchina che, utilizzando un lavoro esterno, comprime i fluidi comprimibili aumentandone la pressione;
  • Condensatore: scambiatore di calore in cui avviene il cambio di fase del refrigerante da vapore a liquido, cedendo calore.
  • Valvola di espansione: regolatore dell’ingresso del refrigerante liquido all’evaporatore dal condensatore.

I vantaggi delle pompe di calore non si limitano solo al risparmio energetico ed economico, ma includono ovviamente anche una minore impronta ambientale e un comfort termico superiore grazie alla regolazione automatica della temperatura in base alle esigenze dell’utente.

Quante tipologie di pompa di calore esistono?

Le tipologie di pompa di calore sono:

  • pompa di calore aria-acqua: sfrutta l’energia termica contenuta nell’aria esterna per riscaldare l’acqua dell’impianto;
  • pompa di calore aria-aria: trasferisce l’energia termica tra l’aria esterna e l’aria interna per raffrescare o riscaldare gli ambienti (come avviene anche per i condizionatori split);
  • pompa di calore acqua-acqua: utilizza l’energia termica dell’acqua di falda;
  • pompa di calore geotermica: utilizza l’energia termica proveniente dal sottosuolo.

Tutte queste tecnologie, in particolare aria-acqua, sono generalmente predisposti per essere associati a comuni impianti domestici, compresi quelli a pavimento, termocamino o stufa. Se desideri conoscere le differenze tra una pompa di calore e una caldaia a condensazione puoi leggere questo articolo.

Quanto costa una Pompa di Calore?

Il costo di una pompa di calore può variare in base a diversi fattori, tra cui la potenza del sistema, il tipo di tecnologia utilizzata, le dimensioni dell’abitazione da climatizzare, marca e modello. Tuttavia, in media, il costo di acquisto e installazione di una pompa di calore si aggira tra gli 8.000€ e i 15.000€.

È importante considerare che, nonostante l’investimento iniziale possa sembrare elevato, una pompa di calore consente di ottenere un notevole risparmio sui costi energetici a lungo termine, e di recuperare l’intero investimento nel breve periodo. Grazie all’efficienza e alla durata nel tempo di questi sistemi, è possibile ammortizzare l’investimento in pochi anni e godere di un comfort termico ottimale senza dover ricorrere a fonti energetiche tradizionali più costose ed inquinanti.

Inoltre, grazie alla possibilità di usufruire del bonus caldaia, è possibile recuperare fino al 65% del costo complessivo d’acquisto. Fattori che, conti alla mano, rendono questa tipologia di investimento molto conveniente e, per questo, sempre più comune anche tra i privati.

Con Metamer puoi richiedere il sopralluogo gratuito di un installatore della tua zona per valutare costi e fattibilità per installare una caldaia o pompa di calore nella tua abitazione o impresa: il tutto beneficiando del bonus caldaia con detrazione fiscale fino al 65%, finanziamento a tasso zero e contributo efficienza energetica di 900€ se scegli di passare le tue forniture a Metamer!

Se desideri ricevere un preventivo di spesa reale e senza sorprese, in modo assolutamente gratuito, richiedi il contatto di un consulente Metamer dedicato compilando il form di contatto che trovi di seguito.

Tutti i bonus energetici in uscita nel 2024

detrazione fiscale fotovoltaico caldaia

Se stai pensando di sistemare casa, dai uno sguardo a questi bonus energetici che potrebbero fare al caso tuo.


Negli ultimi anni, bonus, sconti e incentivi per ristrutturare casa hanno rappresentato una grande occasione per incrementare l’efficienza energetica e strutturale delle abitazioni italiane. Chi è riuscito ad usufruire di questi incentivi negli scorsi anni ha di certo beneficiato di maggiori agevolazioni: a cominciare da quelle del Superbonus, fino agli sconti in fattura per installazione di caldaie, climatizzatori e impianti fotovoltaici, ad oggi non più disponibili (per i quali, però, è ancora possibile beneficiare di detrazioni fiscali. Ecco come). 

Infatti, oltre al Superbonus, esistono una serie di altre misure che possono essere richieste per migliorare la classe energetica dell’abitazione, risparmiando notevolmente. Vediamo allora quali sono, in che modo richiederli e quali vantaggi offrono. 

Bonus caldaia e condizionatore: fino al 65% in detrazione fiscale

Il bonus caldaia costituisce senza ombra di dubbio il più importante e vantaggioso incentivo ancora disponibile. Con esso è possibile installare o sostituire la caldaia con dispositivi più moderni ed efficienti (pompa di calore, condensazione) dal punto di vista dei consumi, recuperando in dieci anni fino al 65% della spesa in detrazione fiscale

Questo, unito al risparmio sui consumi determinato da una caldaia più efficiente e agli altri vantaggi presenti nei diversi pacchetti promossi da fornitori e installatori, permette talvolta di recuperare anche più di quanto previsto dal solo bonus.

Stesso discorso anche per il condizionatore, il cui recupero fiscale è lo stesso di quello previsto per la caldaia (50% in caso di sostituzione, 65% in caso di nuova installazione), con possibilità di cumulare i due interventi, beneficiando talvolta di maggiori vantaggi, come nel caso del pacchetto caldaia + condizionatore offerto da Metamer.

Bonus fotovoltaico 2024: detrazione fiscale 50%

Rinnovato anche quest’anno il bonus fotovoltaico: incentivo per l’installazione di impianti solari domestici e professionali che prevede una detrazione del 50% su interventi di valore massimo pari a 96.000 euro, con o senza sistema di accumulo.

Il bonus fotovoltaico rappresenta oggi una concreta opportunità per il futuro: autoprodurre energia elettrica per azzerare i consumi in modo immediato sul lungo periodo. L’investimento iniziale è supportato dalla possibilità di recuperare in detrazione fiscale la metà dell’importo. Un benefit davvero importante se paragonato ai vantaggi che questo tipo di investimento consente, sia in termini di consumi che ambientali. 

preventivo bonus fotovoltaico

Altri interventi previsti dall’Ecobonus 2024: ecco quali sono

Oltre a quelli appena descritti, che rappresentano i più importanti incentivi per l’efficientamento energetico, l’Ecobonus 2024 consente di realizzare altre tipologie di intervento con detrazione fiscale, come:

  • Posa infissi e serramenti;
  • Riqualificazione globale dell’edificio;
  • Interventi su parti comuni di condomini, con o senza riduzione rischio sismico;
  • Rifacimento facciate.

Per maggiori informazioni sulle percentuali di detraibilità di questi interventi, e anche su gli altri descritti in precedenza, è sempre possibile consultare il portale Enea, a questo indirizzo.

Cosa occorre e come richiedere l’Ecobonus

Oltre alla rendicontazione delle spese e ai moduli Enea e Agenzia Delle Entrate necessari, per alcuni interventi, come installazione di impianto fotovoltaico, sono necessari documenti specifici, come visto di conformità e attestato di congruità. Nel caso di lavori effettuati su condomini, inoltre, è ovviamente necessaria anche una delibera condominiale che attesti il consenso all’installazione di tutte le parti interessate. 

Data la necessità di produrre un ingente numero di documenti, necessari a richiedere il bonus, è sempre una buona idea affidarsi a tecnici abilitati che dovranno, in ogni caso, convalidare molte delle richieste di intervento necessarie. 

In questo senso, è possibile risparmiare affidandosi a pacchetti promossi da fornitori di energia come Metamer [LINK], che offrono la possibilità di effettuare interventi di efficientamento energetico come installazione di caldaie e condizionatori o impianto fotovoltaico, beneficiando delle detrazioni fiscali previste dall’Ecobonus, in modo sicuro, più veloce e automatico. 

Vuoi migliorare l’efficienza energetica della tua abitazione?

Migliorare l’efficienza energetica di un’abitazione significa ridurre notevolmente i consumi in bolletta e il livello di emissioni in ambiente. Tutto questo incrementando il valore di mercato dell’immobile, per la cui vendita è oggi fondamentale allegare l’Attestato di Prestazione Energetica dello stesso. 

Se in aggiunta è anche possibile richiedere detrazioni fiscali molto consistenti, recuperando in questo modo gran parte del prezzo finale degli interventi, perché non approfittarne?

Se desideri valutare interventi di efficientamento energetico (caldaia, condizionatore, wallbox, fotovoltaico) per la tua abitazione o impresa, scopri i pacchetti Metamer! Scrivici compilando il form in basso per essere ricontattato/a senza impegno da un consulente Metamer dedicato! 

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Differenza tra pompa di calore e caldaia a condensazione

bonus caldaia

Scopri le differenze tra caldaia a condensazione e pompa di calore: le due proposte alternative alla caldaia a gas, con specifiche e vantaggi adatte a molteplici soluzioni.


Nell’era in cui l’efficienza energetica e la sostenibilità sono diventate prioritarie, la scelta di un sistema di riscaldamento per la propria casa è diventata una decisione cruciale

Una scelta che, però, riguarda anche i consumi, in grado di fare concretamente la differenza non solo in termini di emissioni, ma anche in bolletta.

La caldaia rappresenta uno dei principali fattori di emissioni e consumi in casa, ma anche in ambienti di lavoro. Due opzioni comuni per investire sull’efficienza dei consumi sono la caldaia a condensazione e la pompa di calore. Entrambe offrono vantaggi significativi, ma con caratteristiche e impatti diversi. In questo articolo, esploreremo le differenze tra pompa di calore e caldaia a condensazione, analizzando le loro caratteristiche e vantaggi distintivi.

Caldaia a condensazione: cos’è e come funziona

La caldaia a condensazione è una tecnologia ampiamente utilizzata in molte case. Funziona riscaldando l’acqua e distribuendola attraverso il sistema di riscaldamento a radiatori o altri metodi di distribuzione del calore. Ecco le sue caratteristiche principali:

1. Efficienza energetica

Le caldaie a condensazione sono notevolmente più efficienti delle caldaie tradizionali. Sfruttano il calore prodotto durante la combustione dei gas per riscaldare l’acqua prima che i fumi vengano espulsi attraverso un sistema di scarico. Ciò consente di recuperare calore aggiuntivo che altrimenti andrebbe perso, aumentando l’efficienza complessiva del dispositivo e ottimizzando sia i consumi che le emissioni.

2. Compatibilità della caldaia a condensazione con impianti

Le caldaie a condensazione sono compatibili con la maggior parte dei sistemi di riscaldamento esistenti. Ciò significa che possono essere facilmente installate in case già dotate di un sistema di distribuzione dell’acqua calda, cioè praticamente ogni abitazione.

3. Costo caldaia a condensazione

In termini di costo iniziale, le caldaie a condensazione possono essere più convenienti rispetto alle pompe di calore. Tuttavia, è importante considerare anche i costi manutentivi e il risparmio che il singolo dispositivo è in grado di garantire in bolletta. In quest’ottica, è sempre opportuno non valutare esclusivamente il semplice costo d’acquisto del dispositivo, ma includere nella valutazione anche il risparmio a lungo termine di entrambi.

4. Bassa emissione di CO2

Sebbene non siano completamente prive di emissioni, le caldaie a condensazione producono una quantità nettamente inferiore di CO2 rispetto alle caldaie tradizionali. Questo le rende una scelta relativamente più sostenibile rispetto alle alternative più obsolete.

Pompa di calore: cos’è e come funziona

Come già spiegato in un precedente articolo, la pompa di calore è un sistema di riscaldamento che utilizza elementi esterni (acqua, aria o terreno, a seconda della tecnologia scelta), per produrre calore. Per questo, è possibile parlare di pompe di calore “aria-aria”, “aria-acqua”, “acqua-acqua” o “geotermiche”, con differenze solo in termini di approvvigionamento dalla sorgente. Ecco alcune caratteristiche principali di tutte le pompe di calore:

1. Efficienza energetica molto elevata

Le pompe di calore sono estremamente efficienti in quanto utilizzano solo una piccola quantità di energia elettrica per trasferire il calore da una sorgente a bassa temperatura a una sorgente a temperatura più elevata. In media, forniscono 3-4 unità di calore per ogni unità di energia elettrica consumata, rendendole un’opzione molto efficiente dal punto di vista energetico.

2. Raffreddamento pompa di calore

Un vantaggio distintivo di molte pompe di calore è la loro capacità di fornire sia riscaldamento che raffreddamento. Cambiando semplicemente la modalità di funzionamento, possono sottrarre il calore dall’ambiente interno e rilasciarlo all’esterno, raffreddando così la casa durante i mesi estivi.

3. Sostenibilità

Le pompe di calore non emettono CO2, poiché utilizzano principalmente l’energia termica presente nell’ambiente. Questo le rende praticamente le caldaie più ecosostenibili attualmente in commercio.

4. Costo pompa di calore 

Una delle principali considerazioni nell’utilizzo di una pompa di calore è il costo operativo. Benché possano risultare più costose da installare rispetto alle caldaie a condensazione e, per ovvie ragioni, anche a quelle tradizionali, le pompe di calore offrono un rendimento energetico superiore nel lungo termine, garantendo così notevoli risparmi in bolletta sui costi di riscaldamento spalmati nel tempo.

Differenze pompa di calore e caldaia a condensazione

Quindi, sia la caldaia a condensazione che la pompa di calore offrono numerosi vantaggi, ma differiscono nella loro modalità di funzionamento e negli impatti sull’efficienza energetica e sostenibilità. 

La caldaia a condensazione è una scelta conveniente per coloro che hanno già un sistema di distribuzione dell’acqua calda e desiderano una soluzione efficiente dal punto di vista energetico
D’altra parte, la pompa di calore offre un’efficienza eccezionale e una sostenibilità superiore grazie all’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili, a fronte di un investimento iniziale più alto, recuperabile però nel tempo. La scelta dipende quindi dalle esigenze individuali, dal budget e dall’impatto ambientale desiderato.

Bonus caldaia: detrazione 65% e preventivo gratuito

Se stai valutando di installare o sostituire caldaia o pompa di calore per la tua abitazione o ufficio oggi è ancora possibile farlo beneficiando del bonus caldaie o “ecobonus”, recuperando fino al 65% in detrazione fiscale. Un investimento in grado di abbattere considerevolmente e da subito costi in bolletta ed emissioni fino al 30%.

Se desideri ricevere un preventivo gratuito e senza impegno per il marchio e modello di caldaia scelto da te, richiedi il sopralluogo gratuito di un tecnico installatore della tua zona, convenzionato con Metamer! Con Metamer puoi richiedere il bonus caldaia in modo più semplice: pensiamo noi a tutte le pratiche necessarie e il pacchetto caldaia è comprensivo di cronotermostato, valvole termostatiche, eventuale smaltimento della vecchia caldaia e con possibilità di pagamento rateale a interessi zero e assicurazione caldaia per 5 anni, con formula rimborso “pari al nuovo” per i primi 4!

Compila il form con i tuoi dati per essere ricontattato/a da un tecnico installatore della tua zona convenzionato con Metamer e prenotare un sopralluogo senza impegno per valutare marca e modello di caldaia o pompa di calore migliore per la tua abitazione o ufficio. Ricevi un preventivo gratuito comprensivo del bonus e un ulteriore contributo per efficientamento energetico di 900€ direttamente in bolletta se scegli di passare le tue forniture luce e gas a Metamer!

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Le 10 regole per spendere meno usando il condizionatore

bonus condizionatore

Manutenzione e incentivi: ecco una guida per risparmiare e stare freschi con il condizionatore in casa e ufficio.


Il condizionatore è ormai diventato un must per migliorare la qualità della vita in estate. Oltre la semplice termoregolazione degli ambienti, infatti, questo elettrodomestico offre numerosi benefici, tra cui:

  • migliorare il grado di umidità, riducendo i rischi connessi a patologie respiratorie e cardiache;
  • incrementare la qualità dell’aria, attraverso la filtrazione di polveri sottili e metalli pesanti provenienti dall’esterno (durante una stagione in cui porte e finestre restano aperte più a lungo);
  • migliorare la qualità del sonno grazie ad una temperatura comfort.

Insieme a questi ed altri importanti benefici, però, è bene considerare l’incidenza del condizionatore sui consumi in bolletta, ottimizzandoli il più possibile per evitare sprechi e costi. Per farlo, l’ENEA – ente pubblico di ricerca italiano che opera nei settori dell’energia, dell’ambiente e delle tecnologie al servizio della sostenibilità, ha stilato un decalogo delle 10 regole da seguire per spendere meno usando il condizionatore

Tra queste, oltre ai consigli per risparmiare sui consumi, troviamo anche quelli per beneficiare di bonus e incentivi su acquisto o sostituzione del condizionatore. Eccoli in dettaglio.

Manutenzione del condizionatore: la prima regola

Effettuare una costante e corretta manutenzione del condizionatore non consente solo di abbattere i consumi, ma anche di garantire la massima sicurezza nell’utilizzo dell’elettrodomestico.

Com’è noto, la pulizia dei filtri è, tra tutte, la prima e più importante regola da osservare per evitare rischi legati a malfunzionamento e corretto utilizzo del climatizzatore, sia a casa che in ufficio.

Come per la caldaia, le attuali normative prevedono l’obbligo del libretto del condizionatore e di controlli periodici per gli impianti con una potenza superiore a 10 kW per quelli invernali e a 12 kW per quelli estivi.  Inoltre, è importante controllare la tenuta del circuito del gas ed effettuare pulizie costanti per scongiurare il rischio di batteri e muffe potenzialmente dannosi, come la legionella.

Infine, è importante sapere che un condizionatore non perfettamente manutenuto, e quindi sotto sforzo durante il funzionamento, può arrivare a consumare fino al 30% in più rispetto ai parametri di fabbrica, costi che vanno a pesare sulla bolletta elettrica.

Risparmiare sui consumi con un condizionatore di classe energetica alta

Come evidenziato in numerose comparazioni, un condizionatore di classe energetica A+++ può arrivare a consumare la metà rispetto ad uno in classe B. Questo perché l’ottimizzazione del dispositivo consente di operare meglio, consumando meno. 

Un fattore assolutamente non secondario, sia in termini economici che ambientali. A maggior ragione quando si pensa che è oggi possibile sostituire vecchie caldaie e condizionatori con un notevole risparmio, grazie ai bonus detrazione fiscale messi a disposizione dal Governo

Tecnologia inverter: valutarne la convenienza

Nei condizionatori con sistema di controllo inverter, la velocità di rotazione del compressore è regolata costantemente. Questo garantisce prestazioni ottimali in qualsiasi condizione di impiego, adeguando la potenza frigorifera e termica erogata all’effettiva necessità del dispositivo. 

Si tratta di modelli particolarmente funzionali quando si prevede di tenere accesa l’aria condizionata per molte ore di seguito, come nel caso di uffici o di chi trascorre molto tempo in casa. Il loro costo è mediamente maggiore rispetto a quelli dotati di tecnologia on-off ma il consumo energetico e la rumorosità sono minori, a fronte di un maggior comfort all’interno degli ambienti serviti.

Chiudi le persiane quando usi il condizionatore!

Chiudere scuri, persiane e imposte consente un maggior taglio termico dell’abitazione rispetto all’estero. Questo vale sia in inverno, con i termosifoni accesi, per mantenere più tempo possibile l’aria calda in casa, sia d’estate, quando si utilizza il condizionatore.

Può, forse, sembrare un aspetto banale, ma fa la differenza sul lungo periodo, specialmente in termini di resa energetica

Fai attenzione a temperatura e umidità

Molti pensano che, per mitigare gli effetti del caldo opprimente, sia necessario abbassare di molti gradi, rispetto a quelli esterni,  la temperatura del climatizzatore per raffreddare il più possibile gli ambienti. Le linee guida del Ministero della Salute, tuttavia, consigliano di non impostare una temperatura di più di due gradi inferiore a quella ambientale, anche se, tuttavia, un limite di 23/24° è sempre tollerato.

La cosa importante, però, non è raffreddare, quanto ottimizzare il grado di umidità. È questa, infatti, la principale causa di afa e caldo oppressivo, che può essere combattuta semplicemente impostando la relativa funzione deumidificatore durante l’utilizzo del condizionatore. 

Coibenta i tubi esterni dell’impianto

Evitare inutili dispersioni è possibile anche isolando termicamente i tubi del circuito refrigerante presenti all’esterno dell’abitazione. In questo senso, è inoltre opportuno assicurarsi che la parte esterna del climatizzatore non sia esposta al sole e alle intemperie, preferendo – quando possibile – posizionamenti in luoghi riparati e in ombra.

Utilizza il timer sia di giorno che di notte

Se desideri avere casa o ufficio freschi al ritorno o durante la notte, la cosa migliore è utilizzare un condizionatore con funzione timer, per ridurre al minimo il tempo di accensione dell’apparecchio e aumentare il comfort. 

I più moderni dispositivi, inoltre, permettono un controllo da remoto del condizionatore anche tramite app cellulare, in modo da accendere, o spegnere, l’elettrodomestico al momento opportuno.

Di quanti condizionatori ho bisogno (e di quale potenza?)

Se gli ambienti da refrigerare sono molto ampi, un solo condizionatore di grande potenza potrebbe non essere la scelta migliore. Il risultato sarà quello di non riuscire comunque a climatizzare correttamente tutte le stanze, esponendosi al rischio di un colpo di freddo ogni volta che si transita nei pressi dell’elettrodomestico. 

In alcuni casi, quindi, meglio valutare l’installazione di due o più dispositivi posizionati in ambienti differenti. Di potenza inferiore, ma con copertura assicurata. In questo modo è, inoltre, possibile ottimizzare al massimo la resa, climatizzando solo l’ambiente che si desidera, consumando meno.

Richiedi la consulenza di un tecnico 

Chiedere a un tecnico di effettuare una diagnosi energetica dell’edificio è il primo passo utile per valutare lo stato dell’isolamento termico di pareti e finestre e l’efficienza degli impianti di climatizzazione. Questa verifica è utile a stabilire gli interventi da effettuare, valutando al tempo stesso il rapporto costi-benefici. 

Oltre ad abbattere i costi per la climatizzazione estiva degli ambienti anche fino al 40%, gli interventi sono ancora più convenienti se si usufruisce delle detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica degli edifici.

Sfrutta bonus e incentivi per installazione o sostituzione condizionatori

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Bonus condizionatori: come risparmiare 900€ in più

In questo articolo ti forniremo tutte le informazioni necessarie per sapere a chi spetta il bonus condizionatori, come richiederlo e come beneficiare di un ulteriore incentivo per risparmiare 900 euro direttamente in bolletta. 


Come saprai, se leggi questo blog, è ancora possibile accedere alle detrazioni fiscali per l’acquisto o la sostituzione del condizionatore. Un’occasione non solo per chi intende installare il climatizzatore in casa, ma anche per chi desidera sostituire un vecchio dispositivo per uno nuovo di classe energetica più alta, risparmiando in questo modo su consumi ed emissioni. 

In questo articolo vediamo in dettaglio cos’è il bonus condizionatori, chi può richiederlo e in che modo e anche come fare per ottenere un ulteriore incentivo per efficientamento energetico di 900€ direttamente in bolletta

Continua la lettura!

Bonus condizionatori 2023: a chi spetta e come richiederlo

Come spiegato in un precedente articolo, il bonus condizionatori è un incentivo fiscale messo a disposizione delle famiglie italiane per l’acquisto e l’installazione di sistemi di climatizzazione ad alta efficienza energetica. Fa parte del pacchetto di agevolazioni previste dal Ministero dell’Ambiente per la riqualificazione energetica degli edifici privati, al fine di ridurre l’inquinamento atmosferico e quello acustico.

Il bonus condizionatori consente una detrazione fiscale fino al 65% delle spese sostenute per l’acquisto e l’installazione di un climatizzatore. Il beneficio fiscale non è cumulabile con altre agevolazioni, come ad esempio il conto termico, ma può essere richiesto insieme ad altre misure, come il bonus caldaia o il bonus fotovoltaico.

Per poter usufruire del bonus condizionatori, è necessario che l’impianto acquistato sia classificato come di classe A+, A++ o A+++. Inoltre, l’installazione deve essere eseguita da un tecnico specializzato e qualificato, in grado di fornire la documentazione necessaria per dimostrare la conformità dell’impianto alle normative vigenti in materia di efficienza energetica. La normativa in vigore prevede che il beneficio fiscale sia detraibile dalla propria dichiarazione dei redditi in dieci anni.

L’agevolazione è destinata alle famiglie residenti in Italia, proprietarie o inquilini di immobili ad uso residenziale. Possono inoltre accedere all’incentivo attività commerciali, professionisti e imprese.

Il bonus condizionatori rappresenta una grande opportunità per le famiglie italiane che desiderano dotarsi di impianti di climatizzazione efficienti, in grado di garantire il massimo comfort abitativo, riducendo al contempo i consumi energetici e le emissioni di gas serra..

Come ottenere la detrazione fiscale del condizionatore in modo semplice

Per richiedere il bonus condizionatori è necessario seguire alcuni passaggi specifici. Ecco un breve riepilogo dell’iter necessario ad ottenere la detrazione fiscale prevista dall’incentivo: 

1. Scelta dell’installatore – La prima cosa da fare è selezionare un installatore di impianti di climatizzazione ad alta efficienza energetica. La cosa migliore è individuarlo con l’ausilio di un fornitore di energia, come Metamer, con installatori locali e di zona convenzionati e in grado di supportarti nella richiesta del bonus. È, infatti, importante scegliere un partner qualificato e certificato, in grado di fornire la documentazione necessaria per la richiesta del bonus. 

2. Richiedere un preventivo di spesa per l’installazione – Richiedere un preventivo scritto all’installatore in cui vengono indicati i costi complessivi dell’acquisto e dell’installazione dell’impianto. Non tutti i servizi di questo tipo sono uguali: alcuni pacchetti prevedono che sopralluogo e preventivo siano a pagamento per il cliente, oppure l’obbligo di scegliere una determinata marca o modelli di condizionatori. 

Con Metamer, invece, sopralluogo e preventivo sono gratuiti ed effettuati da tecnici installatori professionisti di zona e il cliente è libero di scegliere marca e modello di condizionatore in base alle proprie esigenze o preferenze tra quelli individuati con l’installatore.

3. Conferma il preventivo e acquista dell’impianto – Acquistare un sistema di climatizzazione ad alta efficienza energetica, ovvero di classe A+, A++ o A+++ e procedere con l’installazione.

5. Richiedere la detrazione fiscale per la spesa – Inviando la relativa documentazione agli enti predisposti (ENEA e Agenzia delle Entrate), con o senza il supporto del fornitore o impresa alla quale si è scelto di affidarsi.

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Nuova direttiva Green: cosa fare e perché muoversi oggi è meglio

classe energetica

La nuova direttiva Green è una realtà per una maggiore sostenibilità ambientale. Ma cosa prevede esattamente questa direttiva e perché è importante conoscerla?. 


Approvata dal Parlamento Europeo la bozza definitiva della nuova Direttiva Green, di cui abbiamo parlato in modo approfondito in questo articolo. Il testo divulgato dalla Commissione di Strasburgo è ora al vaglio delle istituzioni degli Stati membri per la negoziazione delle misure definitive, che hanno come obiettivo l’adeguamento di tutti gli edifici a classe energetica D entro il 2033, per la riduzione del 55% delle emissioni attualmente prodotte entro il 2030.

Un traguardo ambizioso, da raggiungere attraverso nuovi e attuali incentivi per l’efficientamento energetico delle abitazioni messi a disposizione dall’Europa, alcuni dei quali già in vigore. È il caso, per esempio, dei fondi strutturali utilizzati per il Superbonus, stanziati dal Mise anche attraverso la ripartizione degli stanziamenti previsti dal PNRR, o di altri come la possibilità di detrazione fiscale su interventi come installazione o sostituzione di pompa di calore e condizionatore e installazione di pannelli solari per le abitazioni. 

L’adeguamento alla normativa europea prevede ancora un certo lasso di tempo per gli interventi che riguardano le abitazioni private. Tuttavia, è bene non riposare sugli allori in questa particolare fase. Vediamo perché.    

Direttiva Green: in Italia 2 milioni di edifici interessati

Sarebbero circa 2 milioni, secondo l’Istat, gli immobili italiani potenzialmente interessati dalla Direttiva che entrerà in vigore

Nonostante il 2030 appaia lontano, è importante non aspettare e iniziare a muoversi subito per intervenire dove e come necessario, perseguendo l’unico obiettivo posto dalla nuova misura: incrementare fino a D la classe energetica di abitazioni, attualmente con classe energetica inferiore. 

Direttiva Green: perché è importante muoversi subito

Come nel caso dei bonus caldaia e condizionatori, ma anche in altre misure degli scorsi anni, in principio è stato possibile beneficiare di agevolazioni davvero convenienti per le famiglie, come lo sconto in fattura, per effettuare lavori di adeguamento e rinnovamento senza eccessiva spesa da parte dei proprietari degli immobili. 

Misura da quest’anno non prevista nel testo della nuova Legge di Bilancio, che attualmente consente comunque la detrazione fiscale di interventi come l’installazione di pompe di calore, caldaie, condizionatori e impianti fotovoltaici per abitazioni

In questo senso, le attuali agevolazioni per effettuare interventi mirati a migliorare efficienza e classe energetica di abitazioni private riguardano, come detto, sistemi di climatizzazione, produzione di energia, ma anche di installazione o sostituzione infissi, applicazione cappotto termico. 

Cosa prevede la Direttiva Green (e perché dovresti conoscerla)

La direttiva sulle “case green” è costituita da un pacchetto di norme proposto dall’Unione Europea per promuovere la ristrutturazione degli edifici esistenti e la costruzione di nuovi edifici ad alta efficienza energetica.

L’obiettivo, come detto, è quello di ridurre i consumi energetici e le emissioni di CO2 dei 27 Stati membri del 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990.

La bozza prevede che gli edifici interessati raggiungano:

  • almeno la classe energetica E entro il 1° gennaio 2030;
  • almeno la classe energetica D entro il 1° gennaio 2033.

Entro il 1° gennaio 2030, gli immobili residenziali compresi nelle linee guida della Direttiva Green dovranno rientrare almeno nella classe energetica E. Tre anni più tardi sarà obbligatorio passare alla classe D. Un passaggio che permetterà un taglio dei consumi energetici di circa il 25% grazie a interventi come sostituzione caldaie e pompe di calore, installazione pannelli solari, sostituzione condizionatore, installazione cappotto termico e sostituzione infissi. Il tutto in ottica di arrivare a emissioni zero al 2050.

I vantaggi di adottare la nuova Direttiva Green 

Oltre ad una migliore efficienza dei consumi e, quindi, ad un minor impatto ambientale e in bolletta, gli obiettivi di efficienza energetica previsti dalla direttiva europea consentono di ridurre emissioni e costi in bolletta, incrementando il valore del proprio immobile attraverso interventi mirati a migliorare la classe energetica dello stesso.

Come nel caso degli edifici aumentati di valore dopo l’attuazione del superbonus o di altri incentivi come il bonus caldaia, condizionatore, infissi o facciate, le opere di miglioria previste dalla Direttiva Green europea contribuiranno a rinnovare lo stato degli immobili interessati, in termini qualitativi ma anche di valore.

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Non aspettare!


Condizionatore e consumi: meglio nuovo che mal…messo!

Cambiare il condizionatore può determinare un reale risparmio in bolletta: l’età della macchina conta anche in bolletta. 


Nel 2022, l’Italia ha registrato un vero e proprio boom di installazione condizionatori. A dirlo è Assoclima, associazione dei costruttori di Sistemi di Climatizzazione federata ad ANIMA Confindustria Meccanica Varia, che in una recente ricerca condotta su tutto il territorio del Bel Paese parla di un +35,5% delle richieste di dispositivi per la climatizzazione (incluse, cioè, anche pompe di calore e altri sistemi di riscaldamento), 30% dei quali riconducibili a climatizzatori mono e multisplit. 

Un successo riconducibile senza dubbio anche alle agevolazioni messe in campo dal Governo, con possibilità (fino allo scorso anno) di richiedere l’installazione di caldaie e condizionatori beneficiando di uno sconto in fattura fino al 65% della spesa totale

Misura, attualmente non più in vigore nella modalità dello sconto in fattura, ma che ancora prevede possibilità di portare in detrazione fiscale fino al 65% della spesa, insieme ad altre eventuali agevolazioni offerte da installatori e fornitori di energia. 

Nuovo condizionatore: consumi più bassi e maggiore efficienza

Le richieste non riguardano esclusivamente chi ha scelto di installare un primo condizionatore, ma anche e soprattutto dalle moltissime famiglie italiane che in questi mesi hanno scelto di sostituire dispositivi già presenti ma ormai con qualche annetto, in funzione di nuovi modelli in grado di ottimizzare i consumi.

Un condizionatore di nuova generazione e classe energetica alta, infatti, consente di risparmiare fino al 30% di consumi ed emissioni rispetto ad un vecchio modello. Basti pensare che, un climatizzatore di classe A+++ consuma mediamente la metà rispetto ad un modello di classe energetica B. 

Se desideri scoprire altre comparazioni di consumo tra elettrodomestici di classe energetica differente, leggi questo articolo.

Consumi del condizionatore: quanto incidono in bolletta

Si tratta, ovviamente, di una domanda alla quale è difficile rispondere in quanto è necessario tenere conto di diversi fattori:

  • tempo di utilizzo del condizionatore
  • modello e classe energetica del dispositivo
  • offerta energetica.

Un calcolo preciso di quanto consuma il climatizzatore è quindi possibile individuando la potenza del dispositivo e il costo al kW della propria offerta energia, moltiplicando entrambi per le ore di accensione del condizionatore durante la stagione in cui viene utilizzato. 

Sul calcolo dei consumi incide certamente anche la classe energetica: fattore che, come detto, fa la differenza nell’abbattimento di consumi ed emissioni in modo considerevole anche da una classe all’altra. 

Questo per dire che il reale costo in bolletta di un condizionatore è una questione molto individuale, che tiene conto delle specifiche caratteristiche di consumo e di utilizzo di chi lo possiede. 

Condizionatore e pannelli solari: una scelta conveniente e sostenibile

Se un nuovo condizionatore può significare un risparmio in bolletta rispetto ad un vecchio dispositivo, un sistema di climatizzazione associato ad un impianto fotovoltaico rappresenta certamente il massimo in termini di risparmio di consumi ed emissioni. 

Grazie agli incentivi inseriti nella nuova Legge di Bilancio, sia per il fotovoltaico che per le soluzioni di climatizzazione, è oggi possibile investire in soluzioni integrate per incrementare l’efficienza energetica (e il valore) del proprio immobile, con interessanti detrazioni fiscali. Nello specifico, il bonus condizionatori prevede una detrazione fiscale fino al 65% per acquisto e installazione di un nuovo climatizzatore e quello fotovoltaico una detrazione del 50% per la realizzazione di impianti fotovoltaici con accumulo ad uso domestico e professionale

Due misure che, se combinate, costituiscono un’ottima occasione di risparmio energetico e… in bolletta!

Come scegliere il condizionatore per conciliare comfort e risparmio

La potenza dei condizionatori è espressa in BTU. Questa unità di misura indica la capacità del condizionatore di rimuovere l’aria calda da un ambiente, in base alla sua potenza. Il numero di BTU, che va da 5.000 a 36.000, in base alla potenza del condizionatore, deve pertanto essere sempre commisurato alla grandezza dell’ambiente da rinfrescare. 

Per questo è sempre una buona idea consultare il tecnico installatore del dispositivo in merito alla potenza BTU o Watt più indicata per la propria abitazione o impresa. 

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  • hai un supporto completo per il disbrigo pratiche Enea e Agenzia delle Entrate, per la richiesta di detrazione fiscale del costo finale fino al 65% sul prezzo d’acquisto;
  • puoi pagare in 24 comode rate a tasso zero.

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Bonus condizionatori 2023: cos’è e come puoi ottenerlo

detrazione fiscale climatizzatori

Anche quest’anno sono stati conservati dei bonus fiscali per chi decide di adeguare il sistema di raffrescamento e riscaldamento di casa. Ecco come puoi approfittarne.


Nonostante il caos generato dallo stop al SuperBonus 110% da parte del Governo, è ancora possibile richiedere e beneficiare di incentivi, bonus e detrazioni per lavori di ristrutturazione ed efficientamento energetico. Tra queste troviamo sicuramente il bonus condizionatori, o bonus clima, che consente, come nel caso di caldaie e pompe di calore [LINK LANDING], l’acquisto o sostituzione di nuovo condizionatore recuperando fino al 65% della spesa in detrazione fiscale.

È possibile accedere all’incentivo senza necessariamente aver eseguito lavori di ristrutturazione, ma anche solo per il singolo acquisto di caldaia, pompa di calore o climatizzatore.

Bonus condizionatori 2023: lo sconto in fattura è ancora possibile? 

Veniamo, però, alla questione più spinosa e, purtroppo, dobbiamo dirlo subito: no, non è più possibile acquistare una nuova caldaia o condizionatore con la formula dello sconto in fattura o cessione del credito. 

Le linee guida del bonus condizionatori 2023, redatte dal Governo, hanno bloccato questa opzione, possibile fino allo scorso anno. Chi nel 2022, quindi, ha acquistato caldaia o condizionatore usufruendo dello sconto in fattura, fidandosi dei nostri consigli [LINK ARTICOLO], è stato certamente privilegiato.

Ad oggi, tuttavia, è comunque possibile recuperare fino al 65% sull’acquisto di un nuovo condizionatore in detrazione fiscale, in un periodo di tempo di dieci anni, come previsto dalle direttive fiscali del bonus.

Chi può accedere al Bonus condizionatori?

Tutti possono richiedere la detrazione fiscali sull’acquisto di climatizzatori o caldaie e pompe di calore, senza necessariamente aver effettuato lavori di ristrutturazione. 

Il bonus climatizzatore è cumulabile con altre misure, con Sisma Bonus, Bonus Ristrutturazioni, Bonus Facciate e cappotto termico e, insieme a Bonus Tende, Bonus Infissi e incentivi per il fotovoltaico rappresenta una misura orientata ad un migliore efficientamento energetico. Un aspetto che, oltre ad incrementare il valore dell’immobile, costituisce un importante fattore di riduzione dei consumi e, quindi, dei costi in bolletta. 

Con un climatizzatore di nuova generazione e classe energetica alta, infatti, è possibile risparmiare oltre il 30% di consumi ed emissioni, rispetto ad un dispositivo di classe inferiore. 

Attualmente, il bonus è disponibile per famiglie, professionisti e imprese, ma non per lavoratori autonomi in regime dei minimi che, come stabilito dal Governo, non possono accedere ad incentivi di questo tipo. 

Burocrazia per accedere al Bonus Condizionatori 2023 

Per richiedere la detrazione fiscale prevista dal bonus condizionatori 2023 è necessario compilare la relativa modulistica Enea e Agenzia delle Entrate.

In alcuni Comuni, l’installazione di condizionatori è sottoposta a vincoli di conformità storica e paesaggistica. In quel caso, quindi, sarà obbligatorio informarti circa il regolamento comunale in vigore sulla possibilità di installazione di dispositivi di questo tipo.

L’invio delle pratiche necessarie per ottenere la detrazione fiscale prevista dal bonus caldaie e condizionatori può essere effettuato dal richiedente, con o senza il supporto dell’azienda o professionista al quale lo stesso sceglie di rivolgersi per effettuare il lavoro di installazione del nuovo dispositivo. Non tutti i fornitori o installatori, tuttavia, offrono questo servizio. 

È importante, quindi, nella scelta del professionista al quale rivolgersi per effettuare il lavoro, assicurarsi che questo servizio sia incluso nel pacchetto.

Cosa puoi fare con il Bonus Condizionatori? 

Con l’incentivo è possibile installare o sostituire il condizionatore con un ammortamento in detrazione fiscale dal 50% al 65% del prezzo finale [link landing]. La detrazione comprende sia il costo di acquisto del dispositivo, sia il resto della spesa per installazione e smaltimento di eventuale vecchio condizionatore da sostituire.

Il bonus consente di installare un nuovo condizionare full optional, comprensivo cioè di minuterie, accessori, collegamento all’impianto elettrico e simili. È possibile beneficiare del bonus anche per l’acquisto di un condizionatore, o caldaia, da installare in una seconda casa o ufficio. 

L’acquisto del nuovo condizionatore consente di diminuire consumi ed emissioni prodotti da vecchi dispositivi, o di installare un nuovo climatizzatore per incrementare il valore dell’immobile e l’efficienza energetica della propria abitazione o luogo di lavoro.

Condizionatori e pannelli fotovoltaici: una combinazione vincente 

Dal momento che il climatizzatore è collegato alla rete elettrica e prevede un maggior consumo di energia specialmente nel periodo estivo, la cosa migliore sarebbe sfruttare la possibilità di usufruire di pannelli fotovoltaici per la produzione di energia a costo zero.

Le nuove disposizioni in merito a bonus e incentivi fotovoltaico consentono di installare pannelli per la produzione di energia con uno sgravio fiscale del 50% sul costo finale dell’operazione. 

In ogni caso, la compatibilità tra condizionatore e impianto fotovoltaico con accumulo è sempre garantita.

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