Dispersioni di energia elettrica in casa, consumi troppo alti, sprechi domestici: se spesso ti chiedi come mai l’importo della tua bolletta sia così alto vorrei portarti a riflettere su un alcune pratiche e informazioni che potrebbero tornarti utili per fugare ogni dubbio.
Risparmiare elettricità in casa, ottimizzare l’utilizzo delle risorse energetiche a disposizione, essere informati in merito ai propri consumi sono le basi da cui partire per arginare il problema degli sprechi, con conseguente beneficio per la bolletta e per l’ambiente.
Già, perché al di là della mera questione economica, seppur rilevante, quello degli sprechi assume oggi un’importanza tutta nuova, specie nei confronti della collettività.
È questa la differenza che intercorre tra un consumatore “disattento” ed uno “consapevole”.
SPESE DI TRASPORTO E GESTIONE DEL CONTATORE
Iniziamo quindi con l’analizzare la nostra bolletta: abbiamo notato un po’ tutti che l’importo effettivo del consumo, denominato spesa per la materia energetica, di un nucleo familiare non è l’unica voce di spesa. A questa vanno aggiunti, fra gli altri, i costi di trasporto e gestione del contatore.
Quest’ultima voce di spesa è composta da 3 componenti:
- Quota fissa, calcolata su base annua;
- Quota potenza;
- Quota energia, applicata alla quantità di energia consumata.
Con l’entrata in vigore, dal 1 gennaio 2017, della riforma tariffaria stabilità dall’Autorità per l’energia, è stata eliminata la distinzione tra la tariffa D2 (prima spettante solo ai clienti domestici residenti con potenza impegnata fino a 3 kW) e la tariffa D3 (prima spettante ai clienti domestici residenti con potenza impegnata superiore a 3 kW e ai clienti domestici non residenti).
L’intento dell’Autorità è stato quello di semplificare la struttura tariffaria incentivando la diffusione di consumi più efficienti, stabilendo che la distinzione si avrà esclusivamente tra clienti residenti e clienti non residenti, indipendentemente dalla potenza impegnata.
Questa voce di spesa è quindi imprescindibilmente legata a nuove regolamentazioni su scala nazionale, ma è possibile informarsi presso il proprio operatore energetico in merito alla soluzione tariffaria più adeguata al proprio consumo.
Per minimizzare i consumi è quindi necessario intervenire sulle proprie abitudini al fine di ottimizzarle.
RISPARMIARE IN CUCINA: LE BUONE REGOLE ANTI-SPRECO
La cucina è generalmente l’ambiente domestico in cui si concentra il maggior numero di attività legate al consumo energetico. Innanzitutto guardati attorno: la tua cucina è organizzata per ridurre i consumi e sfruttare a pieno quelli di cui necessiti?
Un piano cottura elettrico potrebbe per esempio essere idoneo solo qualora tu disponga di un sistema fotovoltaico o eolico dal quale rifornirti. In caso contrario il suo utilizzo sarà controproducente per i tuoi consumi.
Se gli alimenti nel frigorifero non sono disposti nella maniera corretta, o la temperatura all’interno dello stesso non dovesse essere impostata nel range ottimale di utilizzo (+4°/+5°), l’elettrodomestico potrebbe consumare eccessivamente. I consumi e la sicurezza del frigo dipendono anche, e soprattutto, da una corretta organizzazione dei cibi al suo interno.
O ancora: sapevi che utilizzare la lavastoviglie è più eco-friendly che lavare i piatti a mano? Numerosi studi hanno difatti evidenziato come la lavastoviglie impieghi la giusta quantità d’acqua per pulire le stoviglie senza sprechi e in un’unica soluzione. Inoltre è importante utilizzare questo elettrodomestico nel modo corretto per ottimizzarne i consumi.
Importante è accendere il dispositivo nella fascia oraria consona, o scegliere un’offerta contrattuale monoraria. Ecco altri semplici consigli da seguire e le migliori e più deliziose ricette a risparmio energetico da provare!
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ELETTRODOMESTICI E CONSUMI: QUANTO CONTA LA CLASSE ENERGETICA
Gli elettrodomestici di ultima generazione sono comunemente più potenti rispetto al passato. Per questo è stato da subito importante fare in modo che il loro utilizzo non incidesse eccessivamente sui consumi, onde evitare picchi di spesa e sovraccarichi.
Per questo, scegliere dispositivi di classe energetica alta equivale sempre ad un buon investimento, anche a fronte di un prezzo finale più alto del prodotto. Ti interesserà sapere che allo scopo esistono specifici bonus per l’acquisto di nuovi elettrodomestici e che, dal 2020, non è più necessario aver effettuato lavori di ristrutturazione entro l’anno corrente per richiederli.
In più, è possibile investire in un sempre migliore efficientamento energetico della propria abitazione grazie a misure come il bonus 110% o l’EcoBonus caldaie, grazie ai quali migliorare classe energetica, consumi e il valore dell’immobile.
Infine, un sistema integrato di domotica, con automatismi di ultima generazione collegati tra loro e gestibili anche attraverso il proprio smartphone rappresentano una avanguardia, sia in termini di consumi che di costi.
SCEGLIERE IL MIGLIOR SISTEMA DI RISCALDAMENTO
Bombola, biomasse, linea metano: non tutti i sistemi di riscaldamento sono uguali, anche se gli esperti sono ormai concordi nell’affermare che, salvo casi eccezionali, la linea metano rappresenti la soluzione più versatile, sicura, pratica ed economicamente vantaggiosa.
Il perché lo abbiamo spiegato in questo articolo, confrontando le performance e i costi della fornitura di metano con il serbatoio GPL o sistemi di riscaldamento a biomasse, come pellet, termocamino o stufa a legna.
Insieme al tipo di sistema di riscaldamento è anche fondamentale controllare i consumi dei termosifoni, grazie ad alcuni pratici accorgimenti.
SPEGNERE IL “PUNTINO” DELLA TV: RISPARMIARE CON UN CLICK
Sembra incredibile, e difatti c’è ancora chi fatica a crederci, eppure la notizia è stata confermata da più fonti: il “puntino” rosso della TV può incidere mediamente in bolletta fino a 80 euro l’anno sui consumi elettrici.
Questo significa che tre televisori in casa, con il LED rosso lasciato perennemente acceso, costano ad una famiglia una media di 240 euro annui!
Spegnere la lucetta, assicurandosi di farlo anche per decoder, computer, modem e altri dispositivi può quindi comportare un risparmio anche notevole. Soprattutto quando si è fuori casa.
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DISPERSIONE DI ENERGIA NELL’IMPIANTO: UN TRUCCO PER CAPIRE QUANDO AVVIENE
In caso di dispersioni elettriche in casa aumenta vertiginosamente l’inefficienza dell’impianto, in altre parole si hanno perdite di elettricità che graveranno sulla bolletta elettrica.
Ma quali sono le cause delle dispersioni di corrente? Tra quelle più comuni vi è la presenza di cavi elettrici non collegati bene, scoperti, interruttori o prese difettose.
Altre cause possono essere:
- un impianto elettrico troppo datato, trascurato e/o usurato, oppure privo della messa a terra e quindi non a norma di legge;
- interruttore differenziale (meglio conosciuto come “salvavita”) difettoso;
- problemi all’isolamento dell’impianto;
- guasto agli elettrodomestici.
Un trucco semplice per scoprire se c’è una dispersione di energia in casa consiste nella verifica visiva del display del contatore. Se scatta in continuazione, dovete verificare se riporta il messaggio “Superato potenza massima”, che sta ad indicare il verificarsi di un sovraccarico degli apparecchi collegati alla rete.
Se non è riportato questo messaggio ed è invece il salvavita ad aver interrotto il flusso di energia, prima di riattivarlo staccate tutti gli elettrodomestici in corrente, anche quelli spenti che erano semplicemente in standby.
Riattiva la corrente e se il salvavita scatta di nuovo è necessaria una verifica da parte di un elettricista qualificato. Se il salvavita invece non scatta, potete provate a ricollegare uno ad uno gli elettrodomestici in corrente fino ad individuare quello che dovrà essere riparato o sostituito.
Allo stesso modo sarebbe opportuno munirsi di appositi strumenti per il controllo dei consumi domestici, o di un contatore di ultima generazione, così da poterne monitorare continuamente l’attività.
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