Molti pensano ancora che il condizionatore faccia solo freddo. Invece può essere usato per tutto l’anno!
In Italia è boom di climatizzatori. Una ricerca condotta dall’Istat nel 2023 ha evidenziato come quasi una famiglia su due, circa il 48,8% del totale, possieda un dispositivo per la climatizzazione domestica. Dispositivi sempre più efficienti dal punto di vista energetico, in grado di rappresentare vere e proprie soluzioni per il risparmio di consumi ed emissioni.
Condizionatore e climatizzatore: sono la stessa cosa?
Se hai letto il nostro precedente articolo saprai sicuramente che “condizionatore” e “climatizzatore” sono, di fatto, due cose diverse.
Il condizionatore è un dispositivo utilizzato per rinfrescare l’ambiente in cui è installato, mentre per climatizzatore possono essere intesi differenti dispositivi (condizionatore, pompa di calore, o altri) in grado di climatizzare, appunto, l’ambiente sia in estate che in inverno.
In questo senso, un climatizzatore può rappresentare una soluzione più completa, soprattutto quando il suo utilizzo è concepito all’interno di una strategia energetica finalizzata all’abbattimento dei consumi in bolletta e delle emissioni in ambiente.
Climatizzatore caldo / freddo: conviene?
La convenienza o meno di un dispositivo (climatizzatore, caldaia, pompa di calore, etc) dipende sempre dall’ambiente e dalle strategie energetiche applicate.
Nel caso specifico, un condizionatore caldo / freddo non rappresenta, di per sé e da sola, una scelta “conveniente” a priori, ma può diventarlo quando:
- la fornitura elettrica prevede un risparmio sostanziale per la climatizzazione di casa o ufficio, sia in inverno che in estate, rispetto al metano;
- se il dispositivo è alimentato da un impianto fotovoltaico in grado di abbattere considerevolmente i consumi;
- se l’ambiente da climatizzare è maggiormente compatibile con le prestazioni di un dispositivo specifico (climatizzatore, pompa di calore, o simili).
In ogni caso, e senza ombra di dubbio, l’utilizzo di un climatizzatore come quelli elencati offre di per sé un immediato e indiscusso risparmio rispetto ad altre soluzioni, oggi sempre più obsolete o inquinanti, come caldaie tradizionali, stufe, camini, etc.
Quanto incide il condizionatore in bolletta?
Anche il consumo energetico del condizionatore in bolletta è determinato da fattori quali:
- costi, condizioni e tipologia della fornitura;
- potenza e consumo del dispositivo;
- ambiente da climatizzare.
Non è infatti, la sola tariffa energetica a definire il consumo. Quando si parla di “efficienza” del condizionatore o di qualsiasi altro dispositivo per la climatizzazione si deve obbligatoriamente far riferimento a tutti i parametri della strategia energetica di cui quest’ultimo è parte.
Questo perché l’obiettivo principale deve sempre essere quello della “massima resa con minima spesa”, e ciò diventa possibile solo individuando le migliori soluzioni nella loro completezza.
Climatizzatore e fotovoltaico: una strategia vincente
Tenendo conto di quanto appena descritto, appare ovvio come la migliore soluzione per la climatizzazione di ambienti domestici e lavorativi, risulta quella alimentata da forniture elettriche collegate ad un impianto fotovoltaico per la produzione di energia a costo zero.
Una strategia che, seppur a fronte di un certo investimento iniziale, permette di risparmiare sul lungo periodo, recuperando inoltre i costi vivi di acquisto e installazione attraverso la disponibilità di bonus e incentivi dedicati.
Bonus condizionatore e fotovoltaico: non perdere questa occasione!
Con l’introduzione della nuova Direttiva “Case Green” il mercato energetico e immobiliare ha subito un’ulteriore spinta verso la sostenibilità in termini sia di efficientamento dei consumi che delle emissioni.
L’attuale disponibilità di bonus e incentivi per l’installazione di nuove caldaie, pompe di calore, condizionatori e impianti fotovoltaici rappresenta un’occasione importante per famiglie e imprese da non sottovalutare. Soprattutto considerando che le attuali linee guida prevedono uno stop dei suddetti benefici per caldaie tradizionali a metano e altri dispositivi alimentati da fonti fossili già a partire dal 2025.
Un aspetto che interesserà anche le quotazioni del mercato immobiliare, destinate a crescere per immobili efficienti dal punto di vista energetico e a svalutare quelli di classe energetica inferiore.